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Rovigo, la nuova Prato d’Italia

L'analisi

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L’esperto Antonio Selvatici avverte: Il Polesine è terra di conquista per gli orientali. Non acquistate merce troppo sottocosto, gronda sangue e alimenta un’economia malata.
Il Dragone ha conquistato il Polesine e rischia di diventare la “nuova Prato”, la città Toscana la cui economia negli anni è stata fagocitata e poi distrutta dall’ingresso dell’economia cinese nel mercato.



Lo ha rilevato un recente studio di Unioncamere e lo sottolinea il giornalista e studioso Antonio Selvatici, autore del libro “Sistema Prato”, che analizza le cause e suggerisce anche qualche rimedio contro il dilagare dell’operoso mercato orientale spesso ai margini della legalità.




Con 817 aziende condotte da cinesi (il dato è fermo al 2014), infatti, Rovigo è al quinto posto in Veneto dietro Padova (2.131), Venezia (1.558), Treviso (1.157) e Verona (1.024). Ma tra Adige e Po si trova la maggiore incidenza: è orientale il 31,3% delle imprese condotte da stranieri. A livello nazionale Rovigo si posiziona al 17esimo posto nel ranking provinciale per numero assoluto.




Un sistema che da qualche anno a questa parte il coordinamento delle forze dell’Ordine, con il Prefetto Enrico Caterino in prima linea cerca di contrastare con operazioni mirate. “Lo scorso anno - ricorda il colonnello della Guardia di Finanza di Rovigo Nicola Sibilia - a Occhiobello abbiamo scoperto un laboratorio cinese completamente irregolare e lo abbiamo fatto chiudere. Dentro i lavoratori dormivano, mangiavano, le condizioni igieniche erano precarie, la sicurezza era inesistente. Grazie alla collaborazione anche con vigili del fuoco e Ulss 5 stiamo facendo un lavoro che ci permette di tenere sotto controllo”.




Operosi, furbi e tendenti alla reticenza, i cinesi - è noto - non amano integrarsi. Lo fanno anche nel mercato italiano, la loro specialità è sparire.



“Quello che ho notato io durante i miei studi sul fenomeno - spiega Selvatici - è l’abuso che i cinesi fanno della forma societaria della società semplice e della ditta individuale. Ditte che aprono e chiudono in continuazione, con un turn over che crea una cortina nei confronti del controllore. Quando tra l’altro si va in cerca del responsabile, questi è in Cina, è irrintracciabile sostanzialmente rimane impunito”.



Il servizio completo oggi 20 dicembre sulla Voce di Rovigo
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