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Zanellato, salvagente da Fi e Pd

Consorzio di sviluppo

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Angelo Zanellato presidente del Consvipo

Verso l’assemblea. I partiti pronti a salvare il cda. Ma solo per due settimane. Bergamin chiede la rimozione del presidente. Senza la sua presenza numeri in bilico.
E adesso scendono in campo i partiti Pd e Forza Italia per cercare di prolungare la presidenza di Angelo Zanellato alla guida del Consvipo. Sono giorni di grande fermento nelle stanze della politica polesana, da settimane alla ricerca di una soluzione che possa sbloccare lo stallo del Consorzio di sviluppo. In vista dell’assemblea del 28 dicembre gli stati maggiori di Forza Italia e Pd provano a cercare una linea d’azione comune. Che non può non passare dalla rimozione dell’attuale cda, ormai considerato un ostacolo alla trasformazione del Consvipo più o meno da tutti.


L’accordo, però, sembra essere stato raggiunto sul concedere a cda ancora un paio di settimane di vita, una sorta di avviso di sfratto, in pratica.
L’intesa definita dai sindaci del cosiddetto gruppo dei 35 e dal commissario di Fi Piergiorgio Cortelazzo punta dunque sulla linea morbida: cambio di governance ma senza una defenestrazione in assemblea. E quindi approvazione delle tabelle che definiscono le quote dei Comuni-soci da versare nelle casse del Consvipo e approvazione del bilancio. Anche senza il voto del presidente della Provincia Marco Trombini che non ha messo nel bilancio di palazzo Celio le somme necessarie. Di conseguenza verrebbe a cadere il terzo punto all’ordine del giorno dell’assemblea di giovedì prossimo, cioè la cessazione del Consorzio.


Eppure l’accordo sulla sopravvivenza di ente e cda si scontra con altri numeri. Quelli dei sindaci non disponibili a questo compromesso-inciucio. La pistola carica sembra averla in mano il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin che ha scritto ai sindaci polesani per proporre la revoca del cda. Che potrebbe essere formalizzata con una formale mozione di sfiducia da mettere ai voti durante l’assemblea. In questo caso il sindaco chiama allo scoperto tutti quegli amministratori che in questi mesi hanno criticato il Consvipo e la gestione del cda. Senza contare che la presenza di Rovigo potrebbe anche essere necessaria per il numero legale dell’assemblea e per l’approvazione di contributi e bilancio. Insomma fare i conti e gli accordi senza il Comune di Rovigo e gli altri capoluoghi critici verso il Consvipo potrebbe mantenere lo stato di scontro e portare il Consvipo alla fine.
Ed è per questo che le diplomazie porteranno avanti trattative e mediazioni fino alla mattina del 28 dicembre.
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