Nel giro di pochi giorni i partirti dovranno definire candidature per il parlamento e ruoli nei cda di Acquevenete e Consorzio di sviluppo. Trattative in corso da tempo.
Sarà un gennaio di fuoco per la politica polesana. Le temperature rigide dell’inverno faranno da contraltare al fuoco della corsa politica che nel giro di pochi giorni vedrà i partiti arrampicarsi su negoziati, trattative e candidature per una serie di poltrone e ruoli che dovranno essere definiti entro il prossimo mese. In quel periodo infatti tutti i partiti politici dovranno definire le candidature per le elezioni a Camera e Senato.
A metà gennaio, poi, dovrebbe essere convocata una nuova assemblea dei soci del Consorzio di sviluppo per la formazione del nuovo presidente e del cda. Che sarà formato da cinque componenti, quindi cinque poltrone da assegnare. E ancora, per la prima metà di gennaio dovrà essere disegnato anche il primo cda di Acquevenete, la società che gestisce la rete idrica, nata dalla fusione fra Polesine Acque e Cvs. L’organismo in questo caso sarà formato da sette componenti, di cui tre provenienti dal territorio polesano.
Più che un valzer di poltrone, quindi, sarà una sorta di sabba, tutti a correre, muoversi, assicurarsi consenso e rappresentanza per un posto al sole. Nel bel mezzo dell’inverno.
Per quel che riguarda la corsa al Parlamento, con le liste dei candidati da presentare entro fine gennaio, i partiti si stanno posizionando, ben sapendo che molto di penerà dalle scelte dei vertici nazionali e regionali. E così in casa Pd Diego Crivellari è praticamente certo di una candidatura nel collegio uninominale. A caccia di candidature ci sono, poi, Nadia Romeo, che punta ad una corsa sotto la bandiera della corrente di Emiliano, e magari Angelo Zanellato, appena defenestrato dal Consvipo, che potrebbe cercare una candidatura per il Senato nel collegio Rovigo (con Chioggia e Mira). In casa centrodestra, sponda Forza Italia, invece, l’assembramento è fitto con il presidente della Provincia Marco Trombini che spera di spuntare la candidatura, ma in rampa di lancio, per Camera o Senato, ci sono anche Paolo Avezzù, presidente del consiglio di Rovigo, Luigia Modonesi, sindaco di Fiesso, Sandra Passadore di Adria, Gigi Viaro, sindaco di Lendinara. In casa Fratelli d’Italia il senatore uscente Bartolomeo Amidei (passato da Fi a FdI) lavora per una riconferma a palazzo Madama. Un pensierino potrebbe farlo anche la tosiana ex leghista Emanuela Munerato, che però ha già due legislature alle spalle. Resta poi in piedi l’interrogativo sulle scelte della Lega Nord che potrebbe anche vedere il sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin, scendere nell’arena elettorale, anche se lui ha sempre ribadito di voler fare il sindaco fino alla fine del mandato. Pronti ad affilare le unghie da campagna elettorale anche il Movimento cinque stelle e la galassia delle formazioni di sinistra.
Nel campo di enti pubblici e società partecipate invece, il gioco interesserà anche sindaci e amministratori in carica. Per Acquevenete il posto di presidente resterà legato al nome di Piergiorgio Cortelazzo, il quale però, coordinatore provinciale di Fi, potrebbe anche scendere in campo per un seggio in parlamento. La vicepresidenza e altri due posti nel cda di Acquevenete avranno targa polesana, la corsa è aperta. Come anche per le cinque poltrone, compresa quella del presidente, del nuovo cda del Consvipo. In questo caso però la presidenza, e un paio di sedie da consigliere, dovrebbe finire nella sfera del centrodestra, dato che la maggioranza delle quote è detenuta da sindaci di quest’area. Venti giorni di fuoco e fiamme, anche se alla fine i delusi saranno certamente più dei soddisfatti.
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