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Picchiata fino a farla abortire, l’accusa si sgonfia in aula

Tribunale

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Vittima di violenza

Un indiano era accusato di avere torturato la ex, che era rimasta incinta ma il nesso fra le botte e l’aborto non è stato provato di fronte ai giudici. E' stato condannato solo per stalking.
I fatti risalgono al 2013, e l’accusa era pesantissima: avere picchiata, ferita e preso a calci la sua ex convivente fino a farla abortire. Protagonista un 46enne che secondo l’accusa aveva letteralmente torturato una ragazza indiana di 10 anni più giovane di lui facendosi tra l’altro aiutare dalle due figlie di 24 e 21 anni.



Oggi, al termine di un lungo processo, è arrivata la sentenza con l’uomo che è sì stato condannato, ma solamente per lo stalking ai danni della ex, mentre per il procurato aborto è arrivata l’assoluzione.




Per tutti e tre gli imputati è arrivata dunque l’assoluzione dall’accusa più grave, quella di procurato aborto, mentre il 46enne è stato condannato a otto mesi (pena sospesa) per stalking e lesioni, e le due figlie a tre mesi per lesioni.
Il collegio ha infine stabilito una provvisionale sul risarcimento
per la vittima quantificata in 1.500 euro.
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