La mappa aggiornata della prostituzione in provincia di Rovigo

Si torna a parlare di riapertura delle case chiuse.

La polemica è dietro l'angolo. Ma la vera domanda sarebbe un'altra: sono mai state davvero... chiuse?


Rovigo, Badia Polesine, Adria e Occhiobello. In provincia di Rovigo la prostituzione organizzata nelle case e negli appartamenti ha come canale privilegiato gli annunci online. Di fatto, dunque, le case chiuse esistono eccome, anche se non sono regolamentate.



In piazzale d’Annunzio, ad esempio, proprio dietro la Camera di Commercio, offrono le loro prestazioni dietro compenso alcune cinesi. Sempre nella stessa piazza, all’ombra del Salone del Grano, in un altro appartamento lavorano le rumene.



Più defilata, ma molto frequentata, una casa in via Benedetto Croce, dove operano ancora cinesi.



Nei pressi della Caritas, invece, in via dei Cappuccini, sono tenute sotto controllo dalla polizia e dalle forze dell’ordine alcune professioniste del sesso a pagamento.



Nascoste, per quanto riservato possa essere un quartiere a Rovigo, ci sono alcune nigeriane in vicolo Adamello.
Ma anche in pieno Corso del Popolo il mestiere più antico del mondo fa girare l’economia. Nel cosiddetto “grattacielo” si esercita il mestiere pi antico del mondo.



Ci sono addirittura delle marocchine a prestare i loro servigi dietro compenso in via Don Minzoni, in alcune case nei pressi di largo Libertà.
E a Rovigo non manca nemmeno il sesso estremo, con un appartamento in cui lavorano delle trans, in zona stazione, nello stabile di fronte al parcheggio.


Gli addetti ai lavori, alla sicurezza e all’ordine pubblico lo sanno. Ma, visto che in Italia è punito lo sfruttatore e non la prostituta, difficilmente possono agire per reprimere il fenomeno. D’altra parte stiamo parlando, appunto, del mestiere più antico del mondo.