Le Posse: "In questa situazione chi perde è la città"

Ottant’anni di storia appesi alle pareti. Dalle foto delle formazioni che hanno portato a Rovigo il mitico tricolore, alle maglie delle blasonate nazionali hanno calcato il campo del Battaglini negli anni che furono. Ma l’attenzione dei tifosi nella Casetta rossoblù è tutta rivolta ad un futuro che appare più incerto che mai. “In questa questione non ci sono vinti e vincitori - racconta il presidente delle Posse Rossoblù Stefano Padoan - è la città che perde, lo sport, perché abbiamo un’eccellenza e dobbiamo fare il possibile per mantenerla. Anche perché il rugby è un collante: noi tifosi siamo parte di un meccanismo, esistiamo solo se c’è una squadra da tifare. C’è il rischio di buttare via ottant’anni di storia”.



Tanti motivi che hanno spinto Zambelli a gettare la spugna, dai rapporti con la Monti ala diatriba con il comune sulla questione stadio. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la conferenza stampa tenuta dagli assessori Saccardin e Paulon, sui danni che i Bersaglieri hanno causato alla palestra del Battaglini. “Era a un po’ che la corda era tesa - dichiara Padoan - situazioni del genere era meglio affrontarle faccia a faccia. Un attacco di quel tipo non era necessario”.



Sul futuro della società, il numero uno delle Posse non vuole fare previsioni: “Dobbiamo mettere in conto tutte le ipotesi - racconta - la Rugby Rovigo esisteva anche prima di Zambelli, ma di benefattori in questo campo si fa fatica a trovarne. A giugno vedremo cosa accadrà. Zambelli per anni ci ha messo i soldi e soprattutto la faccia - continua - ma il rugby è patrimonio di tutta la città. Il 3 febbraio dobbiamo essere in tanti al Battaglini, in modo da ribadire che questa realtà non è del comune o dell’ex presidente, ma di tutta Rovigo”.


Il servizio completo sulla Voce in edicola il 19 gennaio