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C'è chi non si stupisce dello spaccio sotto alle Torri

Le opinioni

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A frequentare l’area verde sotto le Torri sono soprattutto persone straniere. “E’ un posto buio e poco sicuro, è normale che i traffici loschi vengano fatti qui”.
“Spacciatori sotto le Torri? E’ la normalità”. Chi come Valerio frequenta tutti i giorni i giardini di piazza Matteotti non si stupisce più di tanto nel sapere che una delle attrazioni del centro fino a ieri era anche il punto di incontro tra pusher e clienti. L’anziano passa circa quattro ore al giorno sulle panchine davanti ai giardini, dove incontra l’amico Vladimir per scambiare due chiacchiere.



“Sono qui dalle 9 alle 11 e poi anche al pomeriggio dalle 3 alle 5. Vedo passare tanta gente, ma alcuni ragazzi vengono sempre alla stessa ora e ‘vanno a trovare’ gli stranieri che si appostano dove è più difficile notarli”. Il momento più adatto al passamano di droga è ovviamente la notte, quando i pochi lampioni istallati tra gli alberi non bastano a illuminare tutti i giardini. “Di sera questa zona diventa una terra di nessuno - commentano Cristiano e Donatella che passano davanti ai giardini tutti i giorni - Non c’è abbastanza illuminazione”.



Un aspetto su cui concorda anche un’altra signora: “E’ normale che le cose losche vengano fatte qui: di sera questo è un posto buio, isolato e non è certo il massimo della sicurezza”. La rodigina ha le idee chiare su come si potrebbe aumentare il controllo di questo angolo di città: “Bisognerebbe ripristinare la figura del custode, come un tempo - afferma - in modo da tener d’occhio la situazione. Rovigo è una città carina e vivibile, è un peccato che ci siano fenomeni del genere”.



In effetti la presenza di stranieri radunati in gruppi e in atteggiamenti non sempre amichevoli funge da deterrente nei confronti delle famiglie o degli anziani che trascorrerebbero volentieri un pomeriggio ai giardini.
"Quando vengo qui con il mio cane - racconta un uomo di mezza età - passo velocemente perché non sempre la situazione è sicura”. Il riferimento è alle risse e agli atteggiamenti fuori dalle righe che, complice qualche bevuta di troppo, a volte si trasformano pericolose escandescenze. Oppure in attenzioni non gradite, come succede quando a frequentare i giardini sono donne o ragazze.



C’è chi però scongiura ogni possibile insidia restando in gruppo, come nel caso di cinque badanti provenienti dall’est Europa che tutti i pomeriggi si danno appuntamento per trascorrere in compagnia le ore libere. “Parliamo delle nostre cose davanti alle panchine, senza preoccuparci di quello che succede - dice una di loro a nome anche delle amiche - a volte di fronte a qualche ragazzo di colore siamo un po’ intimorite, ma non siamo mai state vittime di episodi spiacevoli né ci siamo mai accorte dello spaccio”.



Eppure proprio lì, a due passi dalla panchina diventata il loro punto di ritrovo i cinque pusher arrestati allungavano le dosi di hashish e marijuana ai loro clienti, perlopiù ragazzini ancora minorenni, che compravano il fumo da provare con gli amici.

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