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"Il comandante dei vigili non può restare al suo posto"

Comune di Rovigo

Polemiche verso il segretario generale per non aver preso provvedimenti nei confronti di Giovanni tesoro, indagato dalla procura di Rovigo. In tanti sostengono che bisognava non lasciarlo n quel posto.
Scontri e alleanze fra dirigenti in Comune a Rovigo. Ancora una volta palazzo Nodari si rivela un palazzo dove il veleno si aggira fra i corridoi dei piani alti, intesi come le sedi degli uffici di chi guida la macchina amministrativa.
E ancora una volta nell’occhio del ciclone ci finiscono il comandante della polizia locale, Giovanni Tesoro, anche se in questo caso di riflesso, e il segretario generale Maria Cristina Cavallari. Le critiche infatti sono state mosse per il mancato provvedimento da parte del massimo dirigente comunale, nei confronti di Tesoro, che risulta indagato per peculato, falso e abuso d’ufficio. E pare che anche fra i vertici della giunta comunale ci sia disappunto per quella che viene definita un’inerzia del segretario generale. Per molti, insomma il comandante della polizia locale non può rimanere al suo posto.


Alla base delle aspettative per una revoca dell’incarico del comandante della polizia locale Tesoro, ci sarebbe la stessa normativa degli enti locali. In particolare il piano triennale della prevenzione alla corruzione, adottato da palazzo Nodari, che prevede che in caso di “avvio di procedimento penale a carico di un dipendente” si proceda “alla revoca dell’incarico” (punto 4.4 del piano triennale).


A sostegno di chi chiede al segretario generale di intervenire c’è anche il decreto legislativo del 2013, Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni. In questa norma si precisa che in caso di rinvio a giudizio, ma non è il caso di Tesoro, solamente indagato, si procede al trasferimento del dirigente ad altro ufficio. La stessa norma però fa anche un riferimento all’opportunità di determinate scelte, proprio, quella invocata a Rovigo: “L’amministrazione di appartenenza, in relazione alla propria organizzazione, può procedere al trasferimento di sede, o alla attribuzione di un incarico differente da quello già svolto dal dipendente, in presenza di evidenti motivi di opportunità circa la permanenza del dipendente nell’ufficio in considerazione del discredito che l’amministrazione stessa può ricevere da tale permanenza”.


Ci si chiede quindi come mai la Cavallari sia rimasta immobile, certo nessuno intende gettare la croce addosso a Tesoro, ma le continue polemiche che girano attorno al corpo dei vigili urbani alimentano le tesi di chi chiede un cambio di rotta.
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