Pochissima gente all'evento pubblico in Gran Guardia con i candidati del Movimento Cinque Stelle. Micaela D'Aquino: "Non sono una politica ma impareranno a conoscermi".
“Ma tu sei candidato alla Camera?” “Ah no io al proporzionale e lui all’uninominale”. Prima della conferenza stampa di presentazione dei candidati 5 Stelle fra gli stessi esponenti grillini c’era un po’ di confusione sulle liste nelle quali erano stati collocati per chiedere il voto alle elezioni del 5 marzo.
I candidati pentastellati sabato pomeriggio si sono presentati al pubblico, prima in una conferenza stampa mandata in diretta streaming, poi hanno partecipato all’evento in Gran Guardia per presentare la legge sull’anticorruzione. Un evento che però è stato snobbato dalla base. In sala infatti si contavano una ventina, forse meno, di militanti grillini. E se la prima uscita pubblica dei candidati viene disertata dagli stessi attivisti del movimento significa che il malumore per la composizione delle liste e la protesta per le scelte calate dall’alto, non è stata sanata. E così se giovedì scorso era stata la candidata D’Aquino a snobbare la base, non partecipando all’assemblea provinciale. Ieri è avvenuto il contrario, con quasi meno partecipanti che alla conferenza stampa di pochi minuti prima.
A fare gli onori di casa Manuel Brusco, consigliere regionale e Giovanni Endrizzi, senatore uscente e capolista nel proporzionale Senato a Padova.
E così si è presentata anche Micaela D’Aquino, la candidata all’uninominale Senato che nei giorni scorsi ha sollevato polemiche e malumori fra gli attivisti grillini. “Io - ha spiegato - non sono una politica di professione, ma mi occupo di mercato del lavoro da 25 anni. Faccio la consulente del lavoro e seguo circa 200 aziende, conosco bene le difficoltà economiche che attraversano a causa di politiche sbagliate. Ho esperienza tecnica e competenza in questo settore. Mi sono avvicinato al Movimento perché è vicino alla gente”. Sulla sua attività politica dice: “Negli ultimi due anni ho collaborato col Movimento come consulente per le politiche del microcredito”.
Sulle polemiche per la sua candidatura e i malumori della base: “Sono onorata che il mio curriculum sia stato valutato dai vertici nazionali del partito. Chi non mi conosce imparerà a farlo”. Eppure i mugugni nei confronti della scelta operata dall’alto non si fermano. Ci ha provato Endrizzi a spiegare: “Il Movimento è aperto a innesti dall’esterno. Lo abbiamo sempre detto. Logico quindi che chi entra prima non era tanto conosciuto dagli altri attivisti. Il nostro è un movimento aperto a tutti, compresi quelli che non hanno mai fatto politica” I candidati al proporzionale Francesca Businarolo e Giacomo Forzato (Camera proporzionale); Emanuele Cozzolino (uninominale Camera) e Antonio Candiello (Senato proporzionale) hanno ribadito i valori e i programmi per cui si batteranno nell’azione politica pentastellata, dalle questioni ambientali, a quelle legate alla giustizia, dalla semplificazione normativa alle energie rinnovabili, al contrasto al gioco d’azzardo”.
I candidati, poi si sono chiusi a riccio sulle domande relative alle votazioni nelle parlamentarie, a come si sono svolte le votazioni on line, quanti hanno partecipato, perché ci sono stati degli esclusi. Endrizzi ha minimizzato dicendo che “si tratta di questioni superate, I risultati delle parlamentarie sono stati annunciati. M adesso vogliamo dare spazio ai candidati”. Insomma la trasparenza può anche aspettare.
Chiusura a riccio anche sull’argomento della cena di Forza Italia, alla quale ha partecipato la D’Aquino che se la cava con un “no comment. Non c’è nulla di male nel partecipare ad una cena alla quale sono stata invitata da amici”.
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