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"Non merita di fare il dottore"

L'appello

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Teresa, 68 anni e malata di cancro ai polmoni accusa il suo ex medico di base. La donna spera che il direttore dell’Ulss e l’Ordine professionale prendano provvedimenti.
“Non merita di essere iscritta all’ordine dei medici” - è un giudizio che non concede sconti quello formulato da Teresa, 68 anni e malata di cancro ai polmoni, nei confronti del suo ex medico di base. La signora ha i suoi buoni motivi per avere il dente avvelenato con la dottoressa che fino a un paio di settimane fa l’aveva in cura. Il camice bianco, infatti, non si era accorto che la sua paziente aveva un cancro ai polmoni.



La disavventura di Teresa, che tutti conoscono come Luisa, è iniziata ad agosto quando la 68enne ha portato al suo medico di base le analisi del sangue che la professionista stessa le aveva ordinato visti i trascorsi difficili della paziente, operata di tumore al seno nel 2001. I valori degli indicatori tumorali erano quattro volte più alti della soglia “di sicurezza”. Ma la dottoressa aveva rassicurato la sua paziente, dicendole che si trattava soltanto di linfonodi infiammati. Niente di preoccupante.



Ma Luisa, poco convinta della risposta ricevuta, aveva continuato a ripensare a quei valori sballati, parlandone tre mesi dopo anche con il chirurgo plastico che nel 2013 le aveva rimosso il seno “bruciato” dalla radioterapia e che, analisi alla mano, le aveva consigliato di fare un “giro” in oncologia. Qui i timori della 68enne erano diventati realtà perché la donna aveva scoperto di avere un cancro ai polmoni. “Sto facendo la cura a base di pastiglie - racconta - ma se l’avessi iniziata subito avrei guadagnato tre mesi, anziché cominciare a gennaio. E per un malato di cancro anche una manciata di settimane sono un tempo prezioso”.



Il rammarico della donna, infatti, è di non essere stata seguita adeguatamente, motivo per cui ora lancia un appello al direttore dell’Ulss 5 Antonio Compostella chiedendogli di fare chiarezza sull’accaduto e di prendere eventuali provvedimenti. “Questo è un caso di negligenza - afferma Luisa, che adesso è seguita da un altro medico di base - la dottoressa non solo ha sottovalutato gli indicatori tumorali, ma non si è mai interessata all’evolversi della malattia”. La donna racconta infatti che quando il marito è andato a ritirare l’impegnativa per la visita oncologica che lei stessa aveva richiesto, il medico non ha battuto ciglio né si è informata sul motivo della richiesta.



Per lei ci sono pazienti di serie A che segue con attenzione - prosegue Luisa - e pazienti di serie B, di cui si disinteressa. Un comportamento poco professionale, a cui si aggiunge l’abitudine di parlare male di alcuni dei suoi pazienti, come mi è successo di sentire più di una volta all’interno dell’ambulatorio”.



Quello lanciato dalla signora, che abita insieme al marito al secondo piano di una villetta di Città Giardino, è un vero e proprio grido di denuncia. E la sua speranza è che non rimanga inascoltato, anzi sia capace di innescare controlli approfonditi sia da parte dei funzionari dell’Ulss sia da parte dell’Ordine dei medici.

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