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Il mea culpa di Cozzolino: Problemi personali

Elezioni

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Il candidato grillino Cozzolino nell’occhio del ciclone per mancati versamenti al movimento. Piovono le critiche sul suo profilo Fb: Pensa a noi disoccupati. E Vernelli dice: "E' un po' cretino".
E’ il giorno del mea culpa per Emanuele Cozzolino, il deputato candidato del M5S che è nell’elenco dei parlamentari grillini (una decina in tutto, ma pare che se ne aggiungeranno anche altri) che non hanno versato, come promesso e sbandierato, parte del loro stipendio: un cavallo di battaglia dei Cinque stelle, che da sempre criticano le indennità ai parlamentari.
E invece l’onorevole, candidato all’uninominale nella circoscrizione Veneto 1 che comprende Rovigo, una parte di quei soldi se li è tenuti, e senza dirlo a nessuno.
Non solo.


Ad un certo punto, ieri, ha scritto su Facebook di avere fatto una verifica sui suoi conti, spiegando di avere versato tanto... Ma poi ha dovuto ammettere che “nel 2014, a fronte di problemi personali, ho mancato di versare circa 13mila euro. Avevo intenzione di colmare questi versamenti successivamente ed entro il termine del mio mandato”, ha scritto in un post su Facebook.


Cozzolino è andato oltre. Senza spingersi alla giustificazione di quelli che hanno spiegato di avere fatto, fotocopiato e poi ritirato il bonifico “perché la commissione bancartia era troppo alta”, ha cercato di spiegare. Ha sottolineato che i soldi erano “nella sua piena disponibilità” (ci mancherebbe altro) e che “ha utilizzato una parte dei soldi in un momento di difficoltà personale forse con leggerezza, ma con vera intenzione di restituirli”. Da allora per la cronaca sono passati quattro anni. Insomma: tempi lunghi...


Il deputato candidato a Rovigo ha anche dichiarato che proprio in questi giorni, ha ripianato il debito che aveva con il suo movimento e con la sua stessa “coscienza politica”.
Guardacaso dopo lo scandalo emerso grazie ad un’inchiesta de “Le Iene” che ha messo in piazza i nomi dei 10/12 inadempienti.
Cozzolino nel suo post non rinuncia alla retorica grillina: “Ho sempre gestito con molta parsimonia le spese sapendo che tutto ciò che risparmiavo era destinato alle imprese...”. Insomma... tutto tutto proprio no.
Un mea culpa a metà, dunque, perché a conclusione del suo ragionamento l deputato invita a una “semplice riflessione: chi si è impegnato a restituire una cifra di questa entità, perché dovrebbe mettere a repentaglio la propria reputazione e la possibilità di fare politica in futuro per cifre che in proporzione sono ridicole? Nonostante tutto accetterò le conseguenze. Per questo rispetterò le regole e mi atterrò alle sanzioni che indicheranno i vertici di coordinamento ed i probiviri... Sono pronto a fare un passo indietro, se mi verrà chiesto...”.


Il post su social network è riuscito nell’impresa titanica di venire sommerso da un mare di critiche, alcune addirittura feroci.
“Devi lasciare, perderemo molti voti. Problemi personali ? Pensa a noi e ai disoccupati che ti abbiamo dato fiducia”, è laconico Alfredo. E ancora: “Fuori un altro, i furbetti devono andare a casa”, gli fanno eco in tanti altri. Perché il giustizialismo, quando parte, è difficile fermarlo, come insegna bene la storia.


E pensare che nel post precedente, sempre Cozzolino in campagna elettorale pubblicava la promessa di togliere le assicurazioni ai parlamentari. “Tagliare gli sprechi significa smettere di pagare assicurazioni dei parlamentari per punture d'insetto, insolazioni, guida in stato di ebbrezza. Significa ridurre gli stipendi dei parlamentari, come abbiamo già fatto per i nostri. Significa eliminare enti inutili...”.
Predicare bene e razzolare male, insomma.
“Cozzolino è un po’ cretino. Gli voglio bene, ma ha sbagliato”. Anche il consigliere comunale di Rovigo Ivaldo Vernelli non salva il deputato candidato all’uninominale nel collegio di Rovigo.
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