14enne in provincia di Roma prova il blackout. In passato episodi simili a Padova e in Polesine. Il ragazzino si era soffocato fino perdere i sensi, una assurda sfida da condividere sui social.
Uno scherzo assurdo e inutile che rischia di trasformarsi in tragedia. Un ragazzino che si soffoca con il cavetto della play station per raggiungere il blackout, ossia perdere i sensi poco prima della morte. Vedere quindi l’effetto che fa. Un gioco stupido, che sta prendendo piede fra giovani sempre a caccia di sfide pericolose, forse per dare un senso ad un’esistenza difficile, per chiedere quelle attenzioni che non vogliono ammettere di aver bisogno.
L’altro giorno un episodio simile è successo a Tivoli, alle porte di Roma. Un caso che però ha riportato alla luce altri episodi avvenuti nei mesi scorsi a Padova, Bressanone e pare anche in Polesine. Un nuovo tragico, macabro e assurdo gioco, quindi, una sorta di sfida-prova di coraggio-stupidità che forse rappresenta l’emulazione di quanto visto in alcuni film o serie da web tv americani.
Prima, fra gli adolescenti impazzava la cosiddetta Balena blu, ossia la prova d infliggersi ferite e punizioni sempre maggiori per arrivare al supplizio estremo. Ora spunta quest’altro assurdo tentativo di gesto eclatante. A Tivoli il ragazzo è stato salvato appena in tempo. Il 14enne prima si era chiuso nel bagno di casa, poi si è impiccato con il cavo della sua play station. Ha stretto il cavetto al massimo attorno alla gola, soffocando sempre di più, fino al limite del soffocamento. E così ha provato a raggiungere il cosiddetto blackout, il momento in cui si oscura tutto, e si perdono i sensi qualche istante prima della morte. Il padre poi insospettito è riuscito a fare irruzione nel bagno e soccorrere il figlio, quindi chiamare polizia e pronto intervento che sono riusciti a giungere in tempo per rianimare il 14enne. C’è mancato davvero poco che la follia dell’adolescente non finisse in tragedia. La moda del blackout si sta diffondendo fra i giovani grazie al web, adolescenti che non sanno minimamente i rischi che si corrono: l’autosoffocamento può causare la morte o danni cerebrali, L’assurdo gioco consiste nel provocarsi stati di euforia attraverso il soffocamento, azioni che poi vengono condivise sui social network, per dimostrare il superamento della prova- Il ragazzino di Tivoli, infatti, qualche giorno prima avrebbe mostrato al padre un video, scaricato on line, su un caso di blackout.
Nei mesi scorsi altri episodi simili si erano verificati a Padova e a Bressanone. In particolare a Padova, lo scorso settembre, a rischiare la vita era stato un 14enne che aveva “giocato” con un amico a provocarsi soffocamento a vicenda, stringendo le mani alla gola. In precedenza casi analoghi erano stati registrati a Bressanone e pare anche a Rovigo. Una tragica moda sulla quale forze dell’ordine, istituzioni scolastiche, famiglie e società in generale, devono vigilare con la massima scrupolosità.
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