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Crivellari: "Un percorso che deve continuare"

L'intervista

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Il deputato: Dal bando Periferie ai fondi per la subsidenza, tante le iniziative avviate negli ultimi 5 anni.
Il tour elettorale del Pd giunge all’ultima tappa. Venerdì alle 20 al Caffè Borsa i candidati dem Diego Crivellari e Pier Paolo Baretta (in corsa rispettivamente per la Camera e per il Senato all’uninominale) concluderanno la lunga serie di incontri ed eventi che in queste settimane li ha visti impegnati in tutta la Provincia. “Io e Pier Luigi Baretta abbiamo voluto visitare tutto il Polesine da Melara a Porto Tolle, incontrando i cittadini nei bar, nei luoghi di lavoro, nelle piazze e nelle scuole - spiega Crivellari - Era nostro dovere spiegare con con i collegi uninominali gli elettori potranno scegliere sì un partito ma soprattutto una persona, che andrà a rappresentare questo territorio a Roma nei prossimi cinque anni”.



Crivellari, quali sono i traguardi che avete raggiunto negli ultimi cinque anni?

“In questo periodo abbiamo sempre lavorato per il territorio e con le amministrazioni locali senza distinzione di colore politico. Tra gli obiettivi raggiunti posso elencare il rifinanziamento della legge contro la subsidenza con 26 milioni di euro prossimi anni, gli 8 milioni che, tra governo nazionale, regione e Unione europea, verranno stanziati per le aree interne e il bando Periferie che porterà a Rovigo un investimento di 13 milioni per la riqualificazione dell’area ex Maddalena. Finalmente, dopo un paio d’anni in cui il Polesine era scomparso dai radar della politica nazionale, abbiamo messo a disposizione di questo territorio delle risorse per crescere. Il filo di tutti i nostri progetti e un modello di sviluppo che guardi alle vocazioni di questa provincia, dal primario alla logistica, dal turismo all’ambiente”.



Quali sono gli altri impegni per un eventuale prossimo mandato?

“Tutti progetti che ho elencato hanno come obiettivo di fondo quello di far crescere l’occupazione e l’economia e soprattutto far sì che i giovani polesani abbiano la possibilità di spendere il loro titolo di studio sul territorio. Alla base c’è un modello di sviluppo basato su logistica, sul turismo, sulla cultura e sulle qualità di questa provincia, che nei prossimi anni vogliamo portare fino in fondo, facendo di Rovigo il centro del Basso Veneto in un’ottica di area vasta. Le condizioni ci sono tutte, ovviamente servirà avere una rappresentanza parlamentare adeguata e preparata”.


Il servizio completo sulla Voce in edicola il primo marzo


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