Via il chiosco, un coro unico: Che tristezza!

Dispiace. Dispiace per i gestori e dispiace per “l’attività”. Chi apre un’attività, come i negozianti del centro, sa bene cosa significa avviarla, farla funzionare, farla crescere e farne un punti di riferimento.



Lo smantellamento del chiosco fa parlare di sé anche i commercianti attorno a piazza Merlin, che - se tutto va secondo i piani di Palazzo Nodari - a giugno dovrebbe essere liberata dalla struttura che ospitava un’edicola, ora chiusa e un bar, gestito da Daniele Zago.




I commercianti sono solidali, si immedesimano nella situazione dell’imprenditore che ha firmato una convenzione e che si ritrova di punto in bianco a ricominciare da zero.



“Di questi tempi - dice la signora Manfrin, titolare della profumeria in via Cavour - è tanto difficile avviare un’attività. Certo, io sono rodigina e mi ricordo la piazza con il chioschetto piccolino che vendeva gelati accanto all’edicola. Potevano farlo meglio quello di piazza ex Roma, ma la colpa è di chi glielo ha permesso, chi in Comune ha detto sì”.




“Che tristezza - aggiunge Ilaria, titolare della boutique Arché - togliere la struttura per metterci il mercato, poi! La piazza sarà vuota, non era bello, siamo d’accordo, ma ora vuoi smantellarlo? Si sono comportati male, inoltre con il concessionario, potevano dargli un’alternativa”.





Zago, che non ha rinunciato all’idea del ricorso alla giustizia amministrativa, ha anche avviato una petizione da presentare in comune. L’hanno firmata anche alcuni pensionati habitué del bar. “E’ sbagliato chiuderlo - dicono - qui in estate di pomeriggio è ombreggiato, è una vetrina sulla piazza, si sta bene. Non ci sono altri locali dove si sta bene come qui”.



Il servizio completo oggi 1 marzo sulla Voce di Rovigo