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A Sant'Apollinare? Più vita che in città

Frazioni di confine

I giovani non si arrendono: “Il nostro paese non è morto”. Il bar di Monica è il centro della vita: “E’ la nostra barista che fa la differenza”.
C’è più gente in piazza a Sant’Apollinare che in piazza Vittorio a Rovigo. Non c’è paragone: alle 21 in punto il centro è un deserto, mentre nella nostra frazione c’è ancora un po’ di vita”.



Sofia, 27 anni, pensa positivo. E con un sorriso spazza via tutti i pregiudizi su un paese che, a detta di molti, sta morendo: spogliata dei servizi e con sempre meno attività commerciali Sant’Apollinare sembra non essere ormai più attrattiva. Ma finché ci sono giovani che credono nel paese, e che lo vivono, Sant’Apollinare non morirà.



Come Sofia, che abita proprio sopra al bar “della Monica” di via Don Aser Porta. Il cuore pulsante della frazione. In cui entra ogni mattina, prima di andare al lavoro, per il caffè di rito, e la sera, per vedersi con gli amici, quelli di tutta la vita, che conosce e frequenta fin dalle scuole elementari.



“A Sant’Apollinare si sta bene. Noi ragazzi ci troviamo qui al bar, per passare qualche ora in tranquillità e fare quattro chiacchiere. Dalla Monica si sta davvero bene. Merito della gente che frequenta questo bar, ma anche e soprattutto di chi lo gestisce: in questo, Monica è davvero la numero uno delle bariste”.



Il servizio completo e tutte le testimonianze sulla Voce in edicola venerdì 16 marzo.
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