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Debutto a Roma: tailleur e paure

Politica

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Massimo Bergamin e Cristiano Corazzari con la neodeputata Giacometti

Venerdì il primo giorno di Antonietta Giacometti, in Parlamento: Dovrò studiare. La leghista ha pronto l’abito, sa che avrà il batticuore. E punta già alla Commissione Ambiente.
Un tailleur con pantaloni e camicia “mi sento più a mio agio così e il protocollo richiede l’abito elegante” e tanto batticuore.

Queste sono le uniche certezze di Antonietta Giacometti, leghista e unica polesana pronta a calcare il Transatlantico, venerdì prossimo, e a sedersi nell’emiciclo della Camera dei deputati, per l’insediamento del Parlamento.


“E’ un grande cambiamento - dice con l’entusiasmo della matricola - Mi appoggerò sicuramente ai colleghi che sono già al secondo mandato per muovermi nel labirinto del Parlamento”.


E’ un inizio pieno di stimoli, promesse, obiettivi e - perché no - paure. La cosa che la spaventa di più? “Devo ammettere che è ricominciare a studiare. Mi hanno consigliato di riprendere in mano la Costituzione e il regolamento del Parlamento innanzitutto, e questo mi impegnerà molto. Non è difficile, ma ricordare tutti i commi non è semplice”.


Tuttavia Giacometti ha un faro a Roma che ha individuato in Matteo Salvini, incontrato varie volte dopo la nomina a deputata. “Mi ha trasmesso tanta carica e molta sicurezza”.



Il servizio completo oggi 20 marzo sulla Voce di Rovigo
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