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Ripartito il separatore di Sarzano

Rifiuti

Presentato il separatore di Sarzano, rientrato in funzione dopo 5 anni. Il cda: “Investimento da 1,6 milioni. Risparmi da 40 euro a tonnellata. Benefici per tutti i Comuni”.
E’ tornato in funzione lunedì scorso dopo cinque anni di stop. Ed ora, grazie ad un investimento di 1,7 milioni di euro, tratta già 110 tonnellate di rifiuti al giorno.


Il separatore Tmb di Sarzano è stato ufficialmente ripresentato ieri dopo il lungo intervento di ristrutturazione. Ora, secondo i vertici di Ecoambiente, la società che lo gestisce, è in grado di produrre un risparmio di circa 35/40 euro a tonnellata per Rovigo. Dieci addetti, ed una capacità, al momento di trattamento di 110mila tonnellate di rifiuti all’anno. (attualmente sono 40mila).


“Il separatore - ha detto il presidente del cda di Ecoambiente Alessandro Palli - è partito con 5 mesi di ritardo per motivi esterni. Ma ora c’è ed è una realtà con grandi potenzialità, come l’abbattimento delle tariffe per i Comuni e per i cittadini”. Ivano Gibin, amministratore delegato, dopo aver ringraziato lo staff di Ecoambiente, ha sottolineato che “l’impianto farà risparmiare il territorio per il trattamento dei rifiuti, non si poteva mantenere questo impianto fermo. I bilanci daranno le risposte migliori”."https://player.vimeo.com/video/262231236?title=0&byline=0&portrait=0"


A spiegare i dettagli tecnici del separatore, e a fare da cicerone nella visita agli impianti, il direttore di Ecoambiente Valerio Frazzarin: “Si tratta d un altro importante tassello nel sistema polesano dei rifiuti. Che guarda al futuro perché fra alcuni anni il sistema delle discariche finirà. Con questo separatore invece si potrà produrre, dai rifiuti, combustibile Css. Nelle prossime settimane potrà partire anche il sistema di trattamento dei rifiuti speciali”.



Nel grande capannone di Sarzano vasche per trattare la parte umida, impianti per ripulire l’aria che dovrà agire sull’umido, trituratori e nastri trasportatori. E poi gru a ragno, per i rifiuti ingombranti (materassi, scarti vari, e di tutto un po’), nastri, tecnologia e impianti.

Per la rimessa in funzione sono stati spesi 400mila euro per un nuovo trituratore di rifiuti; 490mila euro per le 11 corsie in cemento lunghe 110 metri; 158mila euro per la macchina rivolta cumuli; 200mila euro per i nastri esterni; infine investimenti per piazzali esterni, impianto elettrico e messa a norma generale. In tutto un milione e 699mila euro.
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