Forza Italia diserta il vertice di maggioranza in polemica per il caso giunta.
E adesso si torna a lavorare per una cordata in grado di rilevare le quote di Veneto nuoto. Il lodo Baldetti continua a tenere impegnate energie e menti a palazzo Nodari, dove assessori e dirigenti sono da giorni impegnati in lunghe riunioni per cercare una soluzione. E forse anche per provare ad imbastire un eventuale piano B nel caso l’accordo a tre, fra Comune, Unipol banca e Veneto nuoto, non dovesse andare a segno.
Nel pieno della trattativa però piomba nuovamente una grana fra i piedi del sindaco Bergamin, ieri sera infatti il gruppo di Forza Italia non si è presentato al vertice di maggioranza. Una decisione politica presa dai vertici polesani del partito forzista per protestare contro la mancata soluzione della questione giunta, visto che da dopo la defenestrazione di Ezio Conchi non è più stata completata. Mentre Fi da tempo attende un chiarimento sempre rimandato.
Tornando all’accordo per il lodo le voci delle ultime ore parlano di una sempre minore possibilità di acquisto delle quote di Veneto nuoto da parte dell’investitore che si era fatto avanti nei mesi scorsi. A raffreddare le intenzioni della società Hfg di Mestrino, però, sono stati i tentennamenti degli ultimi 10 giorni che hanno fatto sì che l’azione del Comune apparisse poco lineare. Ecco allora che i negoziatori delle parti in causa sono al lavoro per tentare di realizzare una nuova cordata di imprese per subentrare a Veneto nuoto nei rapporti col Comune e con Unipol. Lavoro non facile, ma che potrebbe essere una sorta di ultima speranza per condurre in porto una trattativa che dura da mesi.
Al momento Unipol non ha ancora posticipato la data della sua offerta di transazione, che senza rinvii, scadrà il 31 marzo. Due giorni prima, ossia domani, c’è l’assemblea di Veneto nuoto che dovrà decidere il proprio futuro. Un’assemblea che però potrebbe essere rinviata in attesa di vedere le decisioni del Comune di Rovigo. Padova Nuoto, intanto, gestore della piscina, pare abbia accettato di entrare nell’accordo, e quindi pagare parte delle somme dei canoni non versati a Veneto nuoto.
La scorsa settimana la giunta comunale aveva approvato la variazione di bilancio per mettere a disposizione dell’accordo oltre due milioni di euro. Inoltre ha approvato lo schema di conciliazione fra Comune e Veneto nuoto per la chiusura del lodo Baldetti, relativo ai rapporti legati alla realizzazione del polo natatorio di Rovigo. In caso di mancato accordo a tre l’incubo è quello dello scattare della cosiddetta surroga, la clausola della convenzione per la realizzazione del polo che interviene in caso di mancato pagamento delle rate del mutuo da parte di Veneto nuoto (concessionario della piscina), nei confronti di Unipol. Clausola inserita nella convenzione per il project financing firmata nel 2006 ai tempi della giunta Avezzù. L’accordo, però, per essere operativo ha bisogno di un voto del consiglio comunale, che al momento non è ancora stato convocato. Nella delibera della giunta si descrivono tutti i passaggi della vicenda, dalla convenzione del 9 giugno 2006, al piano finanziario di 10,3 milioni di euro; dal lodo arbitrale del 2012 fra Comune e Veneto nuoto a tutte le tappe di accordi, mediazioni, trattative stop & go, degli ultimi mesi.
Martedì sera l’argomento è stato al centro del vertice di maggioranza, disertato da Forza Italia, anche se il pallino, ora più che mai, sembra in mano agli investitori privati. Che se ci sono devono iniziare a battere un colpo. Il sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin, sull’argomento si limita a dire: “Il Comune è pronto dall’ottobre 2017”.
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