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Chiusa nel bagagliaio... per il suo bene

Il caso

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E' ancora in corso, dopo sette anni, tra appello e cassazione, il caso di un 43enne che chiuse la fidanzata nel bagagliaio dell'auto - a suo dire - per portarla in ospedale.
Chiuse la fidanzata nel bagagliaio dell'auto, "ma per portarla all'ospedale". Nel 2011 il caso del 43enne di Bosaro che venne accusato di sequestro di persona fece scalpore.



Oggi il procedimento penale nei suoi confronti non si è ancora concluso. La tesi del "salvataggio" nel bagagliaio aveva funzionato in primo grado, infatti l'uomo di Bosaro era stato assolto.


Ma la procura aveva fatto appello e anche il secondo grado si era concluso a favore dell'imputato, nel febbraio del 2017, sei anni dopo. Ancora un'impugnazione in Cassazione, che questa volta ha annullato l’ordinanza della Corte di Appello, inviando gli atti a una differente corte per un nuovo giudizio.



Il caso fu eclatante. Secondo l'accusa tutto partì da un litigio tra i due fidanzati. Lui per difendersi spiegò a processo che poiché la fidanzata, straniera, aveva alterazioni dell'umore e diventava aggressiva, quando quella sera mentre si trovano vicino al bagagliaio della sua station wagon e lei ci cadde dentro, lui ebbe l'idea di chiudere tutto e di accompagnarla così in ospedale.



La ragazza era riuscita tuttavia ad abbassare i sedili e a liberarsi dalla sua "prigione", tornando a colpirlo dentro l'auto. Poi era fuggita e aveva rischiato di essere investita in A13, dopo il ponte sull'Adige.



Ora una nuova Corte d'Appello valuterà la vicenda e il ricorso della Procura di Rovigo.

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