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Il papà della presidente partigiano a Rovigo

Maria Elisabetta Alberti Casellati

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La presidente del Senato ha ricordato il padre partigiano antifascista, arrestato a Rovigo e liberato il 25 aprile 1945.
Antifascista, liberale, partigiano, liberato il 25 aprile a Rovigo, e padre della futura presidente del Senato. E’ la storia di Vincenzo Alberti, il papà di Maria Elisabetta Alberti Casellati, che da una settimana esatta è la prima donna ad essere presidente del Senato, la seconda carica istituzionale della Repubblica italiana. Ed è stata proprio la Casellati, ieri, in una intervista al Corriere della Sera, a ricordare che “mio padre era stato un antifascista, partigiano, liberale, condannato a morte e poi liberato il 25 aprile a Rovigo”.


E così ancora una volta Rovigo finisce al centro delle cronache nazionali. Con i riflettori che si accendono sulla vita di Vincenzo Alberti il genitore scampato per un pelo alla condanna fascista.
Per cercare di recuperare la memoria di questi giorni occorre affidarsi agli esperti. Uno dei massimi studiosi polesani di lotta partigiana e antifascismo è l’ex senatore Elios Andreini: “Ricordo - dice Andreini - che nelle mie ricerche su quegli anni ho trovato il nome di Vincenzo Alberti nei registri delle persone che erano state arrestate per antifascismo. Alberti era stato incarcerato come tanti altri partigiani. Ad arrestare lui e tanti altri antifascisti fu la Guardia nazionale repubblicana, che aveva sostituito l’arma dei carabinieri”.

C’è poi il registro regionale delle qualifiche di partigiano. La presidente Anpi di Rovigo, Antonella Toffanello, precisa che “Vincenzo Alberti è registrato come appartenente alla brigata Giustizia e libertà dal 1944 al 1945. E’ segnalato come partigiano combattente della divisione Rovigo. Quella è la brigata alla quale aderivano i partigiani di orientamento liberale”.

Andreini specifica pure che “nel corso delle ricerche di tanti anni fa ho anche ritrovato, ora sono in Archivio di Stato, documenti relativi ad atti per le indagini e i processi istruiti nei confronti di collaborazionisti con i tedeschi. Processi messi in piedi tra il 1945 e il 1947. Anche in queste attività compare il nome e la firma di Vincenzo Alberti, dipendente della prefettura”.

Infine una notazione dello storico Andreini: “Ho letto più volte che la presidente del Senato ‘è nata per caso a Rovigo’. Perché si dice per caso? La Alberti Casellati è nata a Rovigo perché era il luogo di lavoro e di residenza del padre. Non un caso o una coincidenza”.
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