VOCE
Tribunale
11.04.2018 - 19:28
La bancaria è stata assolta: era stata accusata di aver circuito un’anziana, non solo prelevando somme di denaro dal suo conto, ma anche facendosi nominare erede universale.
E’ così finito in incubo per una cinquantenne polesana (impiegata quadro della banca) che era stata rinviata a giudizio, chiamata a rispondere di circonvenzione di incapace perché avrebbe agito approfittando di un’anziana cliente della banca in cui lavorava. Per l’accusa, i prelievi sarebbero avvenuti attraverso un bancomat di proprietà dell’ultraottantenne, mancata a marzo del 2016. Secondo le accuse, la bancaria non si sarebbe limitata a prelevare dal conto della vittima, ma le avrebbe fatto firmare, prima che la signora entrasse in una casa di cura, un testamento in cui veniva nominata unica erede dei beni dell'anziana, quantificati in circa 400mila euro tra titoli, contanti e depositi bancari.
La Guardia di finanza, coordinata dalla procura, aveva messo sotto sequestro preventivo, nel febbraio del 2017, i conti dell’indagata e dell’anziana. E lo scorso novembre, la bancaria era stata rinviata a giudizio.
La donna è assistita dall’avvocato Raffaella Giacomin del foro di Padova, che aveva fatto richiesta di giudizio abbreviato ed è riuscita a far prevalere la tesi difensiva. Infatti, questa mattina, nel corso dell’udienza preliminare, la decisione del giudice che ha assolto la cinquantenne. Per lei, la fine di un incubo, dato che si era anche dimessa dal lavoro. Entro sessanta giorni il deposito delle motivazioni.
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