VOCE
Le reazioni
12.04.2018 - 07:00
Corazzari a Due Carrare (foto Piran)
Maxicentro commerciale a 30 chilometri dal Polesine, addio. E i commercianti di Rovigo (e non solo...) tirano un sospiro di sollievo. E innalzano un grido di giubilo. “Siamo contenti. Meno male che è saltato tutto!”.
Non lascia spazio ad interpretazioni il commento, a caldissimo, di Vittorio Ceccato, numero uno della Confesercenti provinciale. “Questo centro commerciale avrebbe fatto danni enormi al tessuto commerciale di Rovigo e di tutta la provincia. Sarebbe stato troppo vicino a noi, e troppo facilmente raggiungibile. Avrebbe sconvolto ogni equilibrio, rovinando tanti esercenti e creando ancora più difficoltà ad un territorio come il nostro, che già deve fare i conti con i propri problemi”.
Insomma, il nuovo grande centro commerciale per il rappresentante di Confesercenti avrebbe “ammazzato il commercio locale, oltre impattare duramente sul paesaggio e consumare ulteriormente suolo”.
Due aspetti, questi ultimi, a cui è particolarmente attenta la Regione Veneto. E non è un caso che, fuori dal consiglio comunale di Due Carrare, con i manifestanti anti-iper, ci fosse anche l’assessore regionale a urbanistica e ambiente Cristiano Corazzari, polesano doc.
“Posso dire che il nostro obiettivo, come giunta, è pienamente raggiunto”, commenta con soddisfazione Corazzari. Che annuncia: “Il Soprintendente ai beni paesaggistici mi ha assicurato che il vincolo esistente sarà confermato. E’ solo questione di giorni. E questo avverrà - argomenta - per motivazioni paesaggistiche, ma anche per il particolare contesto in cui ci troviamo: a due passi dal castello del Catajo e dal parco dei Colli”.
“Come Regione - continua Corazzari - noi crediamo nei centri storici, nei piccoli negozi e nelle botteghe di vicinato, e vogliamo aiutare e sostenere queste realtà. Inoltre, abbiamo fatto una legge che limita fortemente i nuovi insediamenti, e dunque il consumo di suolo, indicando piuttosto la necessità di recuperare gli edifici esistenti oggi dismessi. Dunque, la bocciatura di questo progetto non può che andare esattamente nel senso da noi tracciato”. E allora: maxicentro commerciale, addio.
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