Vigile spostato, comandante no “c’è disparità di trattamento”

 C’è una evidente disparità di trattamento nella gestione del “caso Tesoro” e dell’indagine della Procura che ha causato lo spostamento di un vigile urbano. Lo ha segnalato alla segretaria generale Maria Cristina Cavallari, il sindacalista della Cgil Paolo Zanini, che segue dal punto di vista della procedura interna del Comune, il pubblico ufficiale Leonardo Previati.

L’assistente speciale della polizia locale, infatti, in seguito alle accuse di peculato e falso commesso da pubblico avanzate dalla procura delle Repubblica di Rovigo, nell’inchiesta che coinvolge anche il comandante Giovanni Tesoro, è stato spostato all’ufficio dell’Urp. “Con un danno economico evidente - precisa Zanini - perché nel nuovo ruolo, il dipendene prende 300 euro al mese in meno, mentre il comandante Tesoro da cui è partita tutta l’indagine, è rimasto al suo posto”.

Come dire due pesi e due misure. Inoltre, rileva il sindacalista, per questa vicenda “era possibile anche spostare a un altro servizio il lavoratore, ma sempre all’interno delle funzioni di polizia locale. Questo sarebbe stato compatibile con la normativa anticrimine che è stata applicata. Il danno è grave e non capisco come mai si continuano ad applicare e interpretare le leggi a seconda dei casi, anche quando sono così simili. Tra l’altro il comandante Tesoro non sarebbe contrario a uno spostamento interno al comando di polizia locale”.

Zanini spiega anche che il suo intento “non è suggerire lo spostamento di Tesoro, posto che non sappiamo ancora l’esito dell’inchiesta e come andrà a finire (a ottobre è prevista l’udienza preliminare davanti al gip ndr), ma logica impone una revisione delle posizioni assunte dall’amministrazione comunale. Ho sollecitato una soluzione diversa ma la segretaria mantiene la propria posizione”.