Rovigo e Badia sono le “capitali” delle squillo

Come noto in Polesine il mondo a luci rosse c’è - come dovunque - ma esclusivamente sottotraccia, nascosto in case ed appartamenti, mai lungo le strade. E non è detto che sia un male. Di certo resta più nascosto - ma neppure troppo - a chi non vuole vedere... Non serve neppure essere troppo indiscreti per scoprire che sono decine le prostitute che operano fra Po e Adige. Anzi, basta un rapido giro in rete per accorgersi che sono probabilmente molte di più di quelle che si potrebbe immaginare.

Ieri pomeriggio abbiamo fatto la prova. Su un unico sito di annunci, alla voce “incontri” abbiamo contato - pubblicati esclusivamente nella giornata del 3 ottobre (e dunque in meno di 15 ore) 42 annunci di ragazze diverse. E, lo ripetiamo, su un solo sito. La maggior parte di questi annunci è relativo a ragazze “asiatiche”, che poi significa cinesi. Ed è la conferma che il mondo della prostituzione è diventato oramai un business ad appannaggio della comunità cinese. Su 41 annunci, 31 sono di esplicite offerte di prestazioni sessuali da parte di giovani asiatiche. E tutti correlati con foto. Ma questo, in realtà, significa ben poco. Gli altri dieci sono invece di ragazze di colore o dell’Est Europa. Non ci sono - almeno nel sito che abbiamo consultato - annunci di italiane.

Ma quello che più incuriosisce è la dislocazione geografica delle case d’appuntamento. A fronte di 17 annuncia da Rovigo città (con preminenza della Commenda, a dire il vero) ce ne sono ben 14 da Badia, che dunque - se si fa un rapido calcolo legato ai residenti - è di gran lunga il “bacino” in cui si riversa la maggior parte dell’offerta. Le altre località Polesane? Sette annunci arrivano da Adria, due da Occhiobello e uno da Rosolina mare. In nessuno - per ovviare a scivoloni con la legge - si fa riferimento ai costi delle “prestazioni” (che pure vengono descritte con dovizia di particolari). Insomma: il marciapiede, oramai, ha traslocato nelle pieghe del grande mondo della Rete.