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CAPORALATO

Manodopera in nero nei campi polesani e immigrazione clandestina

Un consulente del lavoro indagato per finte assunzioni di clandestini. Il giro tra Padova, Rovigo, Verona e Treviso.

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Undici indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, tramite documentazione fittizia. E' la conclusione di una maxi indagine avviata tra le province di Padova, Rovigo, Verona e Treviso che ha portato a quattro arresti tra cui un consulente del lavoro, un duo dipendente marocchino che faceva da ponte come "caporale" per recuperare manodopera in nero, in cambio di un permesso di soggiorno.

Le aziende, tra cui alcune polesane, coinvolte, utilizzavano questa finta manodopera degli stranieri assunti solo sulla carta, reclutando invece clandestini, ben 115 ne sono stati trovati, sottopagati o talvolta non pagati, nel Padovano, nel Veronese e in Polesine.

Alcune ditte tra il 2014 e il 2016 risultava che avessero assunto addirittura 300 dipendenti. Mentre altre assumevano anche se avevano chiuso. Un'anomalia che ha messo in allarme la Guardia di Finanza di Verona.

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