VOCE
Rovigo
12.01.2019 - 13:02
L'ospedale di Rovigo Santa Maria della Misericordia
Prima gli diagnosticano un tumore al cervello, poi, dopo un delicato intervento chirurgico, viene colpito da ripetute infezioni. Muore a soli 57 anni per la meningite un uomo P.B. della provincia di Rovigo, lo scorso 12 novembre del 2017.
La famiglia decide di fare un esposto e si apre un'indagine sulla morte, in seguito alla quale il pm Monica Bombana lo scorso novembre ha chiesto il rinvio a giudizio per due medici infettivologi dell'ospedale di Rovigo.
La famiglia si è affidata allo Studio 3A, e il gup Pietro Mondaini, ha fissato l’udienza preliminare per il 2 aprile prossimo.
Dalla metà di maggio 2017 P. B., commerciante ambulante, cominciava a lamentare mal di testa sempre più frequenti e dolorosi ma il suo medico di base, a cui si era rivolto più volte, anche di fronte all’evidente dimagrimento e alla perdita di forze che quasi gli impediscono di reggersi in piedi, gli aveva prescritto solo degli integratori alimentari.
Successivamente la diagnosi di un tumore al cervello nell'ospedale di Porto Viro. Ricoverato il 26 luglio all’ospedale di Rovigo, nel reparto di neurochirurgia non ne era più uscito.
La ferita non si era cicatrizzata al punto da determinare un’infezione che rende necessari ben quattro interventi di prelievo di epidermide dalle gambe e successivo reimpianto nel sito dell’operazione chirurgica, più, il 20 settembre, l’ulteriore inserimento di un sondino sottocutaneo testa-stomaco per il drenaggio.
Ma, dopo qualche timido miglioramento che consente di trasferire il paziente dalla Rianimazione in reparto, la situazione precipita a causa delle continue infezioni: i familiari si sarebbero sentiti dire dai medici che si trattava ora di tubercolosi, ora di malaria e persino di lebbra. Finché, il 12 novembre, il 57enne è morto.
Il Pubblico Ministero Monica Bombana ha aperto un fascicolo, acquisito le cartelle cliniche e ha incaricato due consulenti tecnici d’ufficio di effettuare una perizia medico legale per stabilire le cause del decesso ed eventuali responsabilità dei sanitari: la dottoressa Cecilia Ferronato, della sezione di Medicina Legale dell’Università di Ferrara, e il dottor Marco Libanore, direttore dell’Unità Operativa Malattie Infettive dell’ospedale di Ferrara.
Due infettivologi che secondo le accusa avrebbero fornito consulenze errate, dovranno difendersi davanti al Gup.
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