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Maxi sequestro di pesce, carne e pasta avariati

Sono scattati i sigilli per oltre sette quintali di cibo rivenuti in locali che avevo condizioni igienico sanitarie critiche. Denunciato un cinese per violazione delle nome per la sicurezza sul lavoro.

Maxi sequestro di prodotti alimentari mal conservati: denunciato un cinese. Oltre sette tonnellate di prodotti alimentari conservati in violazione della normativa vigente sulla tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti, all’interno di locali in critiche condizioni igienico sanitarie. Denunciato un imprenditore cinese per violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.

L'operazione è stata messa in campo della Guardia di finanza di Rovigo a tutela della salute dei cittadini. Nei giorni scorsi nell’ambito di un controllo fiscale, i militari della compagnia di Rovigo sono entrati in un negozio di alimentari gestito da cinesi e collocato in pieno centro cittadino.

Nel corso dell’intervento venivano rilevate situazioni critiche sotto il profilo della rispondenza ai requisiti igienici degli ambienti oltre che relative  alla conservazione degli alimenti, tali da richiedere l’intervento del personale sanitario della Ulss 5 Polesana del dipartimento di igiene alimenti e nutrizione, del dipartimento veterinario e del servizio di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Sono stati quindi rinvenuti e sequestrati circa 7.358 chili di prodotti allo stato sfuso, quali carne, pesce e pasta, non correttamente conservati (in gran parte si tratta di prodotti surgelati) in quanto privi delle previste informazioni che ne consentono la tracciabilità, stipati all’interno del magazzino e di celle frigorifere in critiche condizioni igienico sanitarie. Rinvenuti anche 1.032 confezioni di alimenti (fra cui riso, cereali, condimenti a base di soia e pomodoro, bevande a base di latte in polvere cinese, oltre a prodotti refrigerati o congelati a base di carne - tra cui ali di pollo e zampe di gallina - provenienti dall'estremo Oriente) per mancanza delle etichettature ovvero con etichettatura irregolare secondo i dettami della legge nazionale e di quella comunitaria.

All’interno dei locali risultava presente, inoltre, un laboratorio di lavorazione carni, il quale, benché coperto da autorizzazione sanitaria, non rispondeva alle norme di sicurezza previste dalla legge 81 del 2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Infatti risultavano presenti attrezzi per la lavorazione delle carni, tra i quali una macchina “Segaossa” professionale ed un tritacarne, utilizzati senza alcun tipo di dispositivo di protezione individuale, nè alcuna cartellonistica recante le avvertenze minime previste dalla legge sulla sicurezza degli ambienti di lavoro.

"L’operazione di servizio - dice la Finanza attraverso un comunicato - si inquadra nella costante attività di controllo economico del territorio tesa a contrastare, anche in via preventiva, le varie forme di illegalità che minano il corretto funzionamento dell’economia legale e degli imprenditori rispettosi delle regole".

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