Morì in Pediatria, l’ispettore “Errori nell’organizzazione”

Mancava un chirurgo pediatrico, nella fascia diurna mancava una persona in reparto e quindi erano in sotto organico e i genitori subito dopo la morte del piccolo Giovanni Morello, di Anguillara Veneta, che se ne andò a soli 6 anni nel gennaio del 2016, nel reparto di Pediatria, non furono assistiti adeguatamente.

Ieri nel processo per omicidio colposo a carico di Vincenzo Rametta, allora primario facente funzione nella divisione, ha testimoniato l’ispettore della Regione Veneto, che - ha più volte sottolineato incalzato dalle domande dell’accusa rappresentata da Claudia Favaretti, della difesa, l’avvocato Giuseppe Sarti e della parte offeesa, Cristiano Violato - si è limitato a sottolineare che la loro ispezione era squisitamente amministrativa.

Il prossimo 25 marzo, il giudice Nicoletta Stefanutti sentirà i periti della pubblica accusa e quelli di parte. Il bambino era entrato in reparto dopo due accessi al Pronto Soccorso durante il picco influenzale quell’inverno e non ne uscì vivo.

Rametta è accusato di aver “omesso di richiedere una consulenza chirurgica generale o specialistica pediatrica, di aver omesso di richiedere approfondimenti ematochimici, di non aver richiesto approfondimenti strumentali (radiografia addome in bianco ed eventuali esami di come ecografia addominale, per non aver incluso nella diagnosi differenziale la possibile occlusione intestinale, nell’aver omesso in conseguenza di pregressi errori professionali la prescrizione dell’intervento chirurgico dell’asportazione dell’ansa ileale strangolata e il ripristino della canalizzazione ileale”.