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TRIBUNALE

Trappola online ai danni dei gay: ancora guai per l’artista

Poco più di una settimana fa aveva incassato una condanna a quattro anni di reclusione

Trappola online ai danni dei gay: ancora guai per l’artista

Poco più di una settimana fa aveva incassato una condanna a quattro anni di reclusione, per una specie di “trappola” online che avrebbe ordito, secondo contestazioni che ha sempre negato, ai danni di omosessuali.

In pratica, l’imputato, noto cantante, avrebbe frequentato siti gay, per poi chiedere alle persone che aveva agganciato il pagamento per le inserzioni che queste avevano fatto, in alcune occasioni facendosi aiutare da un complice, che fingeva di essere l’avvocato del sito. Non era tra l’altro la prima volta che l’artista aveva guai di questo tipo. Nella mattinata di ieri, è arrivato un nuovo rinvio a giudizio, sempre a carico del cantante, questa volta per l’ipotesi di reato di calunnia. Ancora una volta, secondo le tesi portate in aula dalla pubblica accusa, il problema sarebbe nato online.

E, ancora una volta, l’imputato avrebbe domandato soldi, senza esserne in alcuna maniera legittimato, per inserzioni pubblicate su siti per omosessuali. Questa volta, però, sempre secondo questa ricostruzione dei fatti, la vittima avrebbe capito, seppure non subito, di essere caduta vittima di un raggiro. E avrebbe bloccato i pagamenti. A questo punto, però, il cantante avrebbe reagito facendo denuncia per il blocco del pagamento subito. Quanto basta, secondo l’accusa, per finire indagato e, in seguito, rinviato a giudizio, per l’ipotesi di reato di calunnia.

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