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L’INDAGINE

Più anziani, meno bimbi: è allarme

Ma in Polesine la situazione è peggiore: i nuovi nati sono crollati del 33% in 10 anni

Più anziani, meno bimbi: è allarme

Ma in Polesine la situazione è peggiore: i nuovi nati sono crollati del 33% in 10 anni

Ci sono oltre 5mila ultrasessantacinquenni in più in provincia di Rovigo dal 2009 al 2019, e quasi 1.200 gli over 80 che vivono soli, mentre sono quasi 3mila in più in totale: ma i nuovi nati in dieci anni sono diminuiti di oltre 600 unità. E’ questo lo spaccato della popolazione anziana in Polesine, rispetto ai nuovi nati, che lo Spi Cgil del Veneto ha elaborato sui dati demografici dell’Istat.

E se la percentuale della crescita del numero di anziani, e della loro longevità, è molto minore rispetto a quella veneta (+9,43% di over 65 in Polesine rispetto al +16,84% in Veneto, per gli over 80 +17,18% contro +27,56%, mentre +10,95% degli over 80 che vivono soli contro +14,17%), è drammaticamente scesa, -33,10%, la percentuale dei nuovi nati in dieci anni: la peggiore performance tra le province venete, il cui calo medio è stato del 26,47%.

Sono dati allarmanti, in Polesine persino il numero di anziani cresce meno rispetto alle altre province venete, mentre i nuovi nati crollano in modo allarmante. Solo nell’ultimo anno l’11,64% in meno rispetto a quello precedente, mentre in media nel Veneto si parla di un 3,31% di calo.

Numeri crudi che raccontano una realtà complessa e a volte drammatica, come quella degli over 80 che vivono soli e che sono in costante aumento. Gli ultrasessantacinquenni nella nostra regione al’1 gennaio 2019 sono 1.122.005, quasi un quarto dei residenti e fra questi il 56% è donna. Rispetto a inizio 2018 gli anziani sono circa 13.400 in più e, guardando a dieci anni fa, in Veneto sono aumentati di oltre 160mila unità.

I nuovi nati, invece, sono 35.442, mentre erano 36.655 l’anno precedente e addirittura 48.199 nel 2009, dieci anni fa. Tradotto. In Veneto la popolazione invecchia mentre i neonati sono sempre meno.

Guardando invece agli ultraottantenni - categoria fragile, spesso interessata dal tema della non-autosufficienza e per la quale lo Spi Cgil chiede grande attenzione alla politica -, la situazione appare articolata. A inizio 2019 in Veneto gli over 80 sono 347.165 (per il 64% donne), 11 mila in più rispetto al 2018 e 75 mila in più in confronto a dieci anni prima, il 2009. Ma ciò che più preoccupa il sindacato è la categoria degli ultraottantenni che vivono soli: sono 211.147 (tre su quattro donne), contro i 208.277 del 2018 e i 184.943 del 2009. “L’invecchiamento della popolazione è di per sé un dato positivo – commenta Elena Di Gregorio, segretaria generale dello Spi Cgil del Veneto – perché vuol dire che si vive più a lungo. Ma, come diciamo spesso, ciò comporta che la politica, sia quella nazionale che quella locale, debba tenere conto di questo trend prevedendo politiche adeguate ad esempio sul fronte della salute, dei trasporti, dell’abitazione, delle tasse. Tutti temi che fra l’altro affrontiamo con i sindaci e gli Enti locali nell’ambito della negoziazione sociale. Preoccupa però anche la bassa natalità. I dati dimostrano che si fanno sempre meno figli e il saldo potrebbe essere molto più pesante se non ci fossero gli immigrati che riequilibrano la situazione. Servono anche politiche per le famiglie”.

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