VOCE
ater rovigo
30.08.2019 - 15:23
Modifica dei parametri che permettono il calcolo dei nuovi canoni di locazione pubblica: questo sembra essere, in estrema sintesi, l’imperativo imprescindibile del consigliere regionale Partito Democratico, Graziano Azzalin, e del segretario provinciale di Sunia Rovigo, Giuseppe Saccardin. Quindi la modifica della Legge regionale 39/2017 che regolamenta le norme di edilizia residenziale pubblica approvata sotto la giunta leghista.
Contrariamente a quanto richiesto da Rifondazione Comunista durante le assemblee di condomini e le manifestazioni in piazza, ossia l’assoluto ritiro e sostituzione della legge, la linea di Azzalin e Saccardin sembra puntare più verso la revisione di alcuni parametri complessi che a partire da luglio 2019 hanno comportato aumenti anche considerevoli agli affitti per gli inquilini Ater di Rovigo ma anche in tutto il Veneto.
Richiesta di cambio di parametri e di un innalzamento del tetto massimo di Isee-erp, ad oggi di non oltre 20 mila euro, per avere diritto ad un alloggio o non essere sfrattati. “Questa legge mette in evidenza anche che non c’è stato in questi 10 anni una politica per l’edilizia residenziale pubblica, cioè non ci sono stati in questi anni investimenti per nuovi alloggi - spiega Azzalin - le Ater sono in difficoltà nel mantenere il patrimonio in ordine, in tanti casi ci sono situazioni che necessiterebbero di interventi e quindi aumentando gli affitti hanno un ricavato economico per poter intervenire e preservare il patrimonio edilizio. Però questo non è sufficiente. Se vogliamo garantire il patrimonio pubblico e se vogliamo investire per corrispondere alla domanda di emergenza abitativa, è evidente che non bastano i soldi che ricavo dagli affitti. Bisogna che il pubblico investa”.
Una legge dunque, secondo Azzalin, non solo responsabile di vertiginosi aumenti degli affitti spesso non sostenibili per gli abitanti delle Ater ma anche erroneamente pensata come azione sostitutiva degli investimenti pubblici che invece si sarebbero dovuti prevedere negli ultimi anni. “Questa è una legge con un meccanismo sbagliato che però potrebbe essere indicativo per mettere dei paletti dove chi non ha diritto non deve abitare nelle case delle Ater” aggiunge Gianfranco Munari, componente del cda di Ater Rovigo.
“Le proposte che andiamo a fare come Sunia sono la modifica di tutti i prospetti, gli indici che determinano il canone di locazione” dice Saccardin.
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