“Almeno i vice siano veneti”

E il Nord, che a più voci, compreso il mondo economico, chiede di non essere dimenticato, prova a fare breccia nella manche dei sottosegretari al governo Conte bis.

Nella lista dei possibili candidati a ricoprire il ruolo di viceministri ci sono il già sottosegretario all’Economia e alle finanze con il governo Letta, Pier Paolo Baretta, che da Saturnia, dove ha partecipato a un convegno, preferisce non fare alcuna dichiarazione, prima che i giochi siano fatti.

Rumors anche su Achille Variati ex sindaco di Vicenza e della provincia. O su Andrea Martella, veneziano di Portogruaro, capo della segreteria politica di Nicola Zingaretti.

“I ministri del Pd sono di assoluta qualità - premette Diego Crivellari, che a Roma ha un passato da deputato che molto si è speso per il Polesine - In parte li conosco. C’è Federico Boccia, pugliese, che tuttavia ha chiare le istanze del Veneto. Il territorio di provenienza certo non significa che debbano penalizzare il Nord”.

Ma, Crivellari, che è un moderato lancia comunque un messaggio chiaro a Roma, con i numeri e le prospettive future per il partito di un Nord lasciato ai margini. Su autonomia e su altre tematiche bisogna parlare chiaro. Esiste anche una regione come il Veneto con 5 milioni di abitanti (leggi elettori ndr), che ha una quota consistente della ricchezza nazionale e quindi bisogna trovare una forma di rappresentanza legata al territorio”.

Crivellari ricorda, che il futuro non lontano, nel 2020, ci saranno le elezioni regionali e “c’è tutto l’interesse di chi oggi esprime la maggioranza di governo d rappresentare adeguatamente il Veneto e il Nord est. Insomma, non trovo scandaloso che ci sia un equilibrio e una rappresentanza”.

Il servizio completo sulla Voce di Rovigo di oggi 8 settembre