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Lavori pubblici

Gli ex assessori alla carica: “I tre progetti da fare”

L'ex assessore ai Lavori pubblici Gianni Saccardin e l'ex vicesindaco Ezio Conchi insieme per difendere Passante Nord, rotatoria di Boara Polesine e ciclabile di Grignano. E il tribunale: "Deve rimanere lì"

Gli ex assessori alla carica: “I tre progetti da fare”

Alba Rosito, Gianni Saccardin ed Ezio Conchi

 Fanno appello alla continuità amministrativa e premono sulla giunta Gaffeo per non bloccare alcuni progetti che, da amministratori, avevano tentato nonostante gli ostacoli continui, a portare a termine.  Gianni Saccardin, ex assessore ai Lavori Pubblici, Ezio Conchi, ex vicesindaco e Alba Rosito, ex consigliere di maggioranza, insieme a Sebastiano Casolino, candidato con Conchi alle ultime elezioni, hanno fatto l’elenco dei progetti “imprescindibili” e da realizzare costi quel che costi. Si tratta di Passante Nord, rotatoria davanti al ponte di Boara Polesine e ciclabile Grignano- Rovigo. Progetti che con l’amministrazione Bergamin Saccardin ha avuto in mano dal 2015.

Sul passante Nord SAccardin chiede “l’approvazione della variante urbanistica. Ci piacerebbe che questo progetto avesse continuità o almeno capire cosa vuole farne questa amministrazione. Certo bisognava ricercare i soldi per dare un’ultimazione a questa opera che è già costata 25 milioni di euro e terminata in una rotatoria cieca”.

Poi c’è la rotatoria di Boara Polesine. Saccardin ha ripercorso l’iter dal lui portato avanti e ha chiesto a Gaffeo cosa voglia farne. Infine la pista ciclabile di Grignano: “Il progetto prevede 800mila euro di lavori, per un costo totale di 1,1 milioni”. Anche in questo caso un rapido excursus di dove era arrivato il suo lavoro, per chiedere continuità amministrativa. E premere sull’amministrazione attuale. Senza contare “che tutti i lavori pubblici finora eseguiti sono il frutto del nostro lavoro”, ha voluto sottolineare en passant l’ex assessore Saccardin.

Ezio Conchi, invece, insieme all’avvocato Casolino hanno voluto sottolineare l’idea del loro gruppo di lasciare il tribunale in centro, lì dov’è.

Alba Rosito, invece, ha sottolineato che l’ex carcere non è adeguato a ospitare il carcere minorile: “Treviso ci ha messo 10 anni per creare un contesto perché il carcere minorile fosse anche capace di offrire recupero delle persone, in questo caso minorenni”.

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