VOCE
LA MOZIONE
25.11.2019 - 19:19
"La senatrice veneta Lina Merlin, la cui memoria è stata ingiustamente ridotta alla pur significativa legge del 1958 che chiuse le case di tolleranza, è stata una figura di primo piano della politica italiana nel secondo dopoguerra, madre costituente e determinante nell'inserire la frase ‘senza distinzione di sesso’ all'interno dell'articolo 3 sull'uguaglianza dei cittadini. Socialista, profondamente democratica, riformista, una vita personale e politica spesa per affermare i diritti delle donne e dei più deboli, ancor oggi rappresenta la migliore tradizione della politica italiana per pensiero, integrità e azione, un esempio valido e attuale per i giovani, le donne e per tutti i cittadini che oggi si trovano alle prese con una profonda crisi di fiducia verso la politica e le istituzioni". Comincia così la mozione presentata in consiglio comunale dalla consigliera del Pd, Giorgia Businaro, con lo scopo di valorizzare la figura della senatrice padovana ma eletta in Polesine.
"Padovana di nascita, Lina Merlin fu tuttavia la Senatrice del Polesine dove fu sempre eletta e dove svolse una costante opera politica a favore delle donne, delle classi lavoratrici e in particolare dei contadini dedicando i suoi sforzi allo stanziamento di risorse per lo sviluppo del Polesine. A seguito dell'alluvione del Polesine del novembre 1951, prese parte attiva alla legislazione di soccorso per le popolazioni delle zone colpite. Lina Merlin, nella prima legislatura repubblicana, il 10 giugno del '48, fu la prima senatrice a prendere la parola in Senato e, nella seconda legislatura (1953-58), fu l'unica donna eletta al Senato, tanto da diventare nota in tutta Italia come “la Senatrice” per antonomasia; nel Senato della Repubblica, a Palazzo Madama, sono posti numerosi busti di illustri Senatori e personalità politiche ma nessun busto della Senatrice. Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale di Rovigo impegna sindaco e giunta a farsi promotori nei confronti della Presidenza del Senato della Repubblica dell'idea di valutare la possibilità di collocare un busto bronzeo di Lina Merlin a Palazzo Madama per ricordare la vastità dell'attività parlamentare e la profondità di un'azione politico-culturale che rende onore al suo collegio elettorale e a tutto il Veneto".
Il consiglio, dopo un breve dibattito, approva all'unanimità la proposta.
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