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CORONAVIRUS IN ITALIA

Ufficiale: l'Italia resta chiusa fino a Pasqua

Il nuovo decreto, illustrato dal premier Conte, sarà in vigore fino a Pasquetta

Ufficiale: l'Italia resta chiusa fino a Pasqua

Come annunciato nei giorni scorsi, il consiglio dei ministri ha approvato la proroga delle misure di contenimento del coronavirus. Ad annunciarlo il Premier Giuseppe Conte questa sera, mercoledì 1° aprile, in diretta tv e sui canali social.

La proroga varrà dal 4 aprile (data di scadenza delle precedenti misure attualmente in vigore), fino al giorno di Pasquetta. Vengono rinnovate tutte le limitazioni agli spostamenti e la chiusura delle attività non essenziali. Arriva inoltre la nuova stretta per gli allenamenti sportivi: no agli allenamenti anche per gli atleti professionisti. 

"Se smettessimo di rispettare le regole - ha detto Conte - tutti gli sforzi sarebbero vani. Pagheremmo un costo altissimo, oltre al costo economico e sociale saremmo costretti a ripartire da capo". Poi, un monito a quanti non rispettano le regole. "Non possiamo permetterci di pagare anche per loro, lo dobbiamo ai medici, ai lavoratori che quotidianamente vanno al lavoro, mandando avanti il Paese. Mi spiace che queste nuove misure capitino in corrispondenza della Pasqua, momento di serenità, pace e condivisione".

"Questo sforzo, però, ci consentirà di cominciare a valutare una prospettiva, nel momento in cui i dati ce lo consentiranno, a pensare a un allentamento delle misure. Al momento, non posso dirvi quando. Di certo, dovrà aprirsi in una fase di contenimento del virus, la fase due, per arrivare alla fase tre, la fine dell'emergenza, il ripristino della normalità, della ricostruzione e del rilancio della nostra vita quotidiana ed economica".

Nel presentare il decreto che conferma le chiusure sino al 13 aprile, rispondendo alle domande dei giornalisti, il premier Giuseppe Conte ha anche precisato due questioni delle quali, in questi giorni, si è molto parlato.

Gli allenamenti degli atleti professionisti. In primo luogo, la questione degli allenamenti degli atleti professionisti, che aveva avuto vasta eco anche a livello di Serie A, dopo che alcune società avevano adombrato l'idea di riprendere perlomeno gli allenamenti. Il nuovo decreto lo vieta chiaramente. "L'unica novità nel decreto che conferma le restrizioni sino al 13 aprile - ha spiegato il premier - è lo stop anche agli allenamenti degli atleti professionisti. Non sono più consentite sedute negli impianti delle società. Lo abbiamo fatto proprio per evitare che le società potessero pretendere, dai propri tesserati, prestazioni anche sotto forma di semplice allenamento".

Poi, il "tormentone" di questi giorni, ossia il presunto "permesso" a passeggiare con i figli. Il premier ha detto, con chiarezza, che nulla di tutto questo è mai stato consentito e non lo sarà neppure nel nuovo decreto. Nel senso che la circolare del ministero dell'Interno, dopo la quale è nato il "caso", non voleva lasciare alcuno spazio per passeggiate aggiuntive. Semplicemente, significava che, essendo i bambini gli unici che non hanno mai alcun motivo valido per uscire, gli adulti, nel corso dei propri spostamenti consentiti, per esempio per fare la spesa, possono portarli con sé.

"Noi non abbiamo affatto autorizzato l'ora del passeggio con il bambino - ha infatti detto con estrema chiarezza Conte - Abbiamo semplicemente detto che quando il genitore esce a fare la spesa, può portare il bambino con sé, non deve essere una occasione di fare un giro in più".

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