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Baldetti

L'opposizione in massa si scollega dal consiglio "segreto"

La decisione sulla definizione della vicenda "piscine" a Rovigo si tiene in videoconferenza e a porte chiuse. Escono Lega e Moretto. Menon non si presenta. Aretusini: "Noi trattati senza rispetto"

Caso piscine, soluzione in arrivo a fine mese

Il consiglio comunale a porte chiuse sulla definizione del nodo Baldetti si sta tenendo in questi minuti con 21 consiglieri (la maggioranza più Antonio Rossini e Mattia Maniezzo). 

Si decide della sostituzione del Comune nel concordato fallimentare di Veneto Nuoto, ma mistero sulla cifra che il Comune dovrà esborsare per chiudere la partita (si parla di 4,5 milioni, non messi nero su bianco).

Il capogruppo della Lega si dice allibito per la mancanza di rispetto del confronto democratico. "Mi dispiace davvero molto prendere atto di come, nel pieno di una emergenza storica, e tragica, per il nostro Paese, la priorità del Comune sia di mostrarsi quanto più possibile prono ai diktat di una banca - ha detto dopo l'appello e prima di uscire dal collegamento - Ovunque assistiamo a proroghe, dilazioni, posticipazioni, da parte degli istituti di credito. A Rovigo no. A Rovigo la banca ordina e il primo pensiero del sindaco e della sua squadra è obbedire. Supinamente, appunto. Ora, sono ben consapevole che si tratti di una questione di massima rilevanza, quella della soluzione al caso Piscine che avete portato all'attenzione dei consiglieri oggi, ma è davvero più importante di ogni altra cosa? Davvero così urgente? La banca ha atteso anni e volete dirmi che non poteva aspettare ancora qualche mese? Dobbiamo trovarci a discutere di una questione di fondamentale importanza, per mezzo di strumenti tecnologici sulla cui segretezza e affidabilità, così come sulla capacità di padroneggiarli di consiglieri e componenti dell'amministrazione, è lecito avere qualche dubbio?"

E continua: "Come gruppo Lega avevamo già espresso la nostra opinione prima del rinvio della scorsa seduta. Noi rispettiamo, ma non condividiamo, la scelta della segretezza, per i motivi già espressi in precedenza ma che in sintesi vi ripeto ora. Intanto la segretezza imposta non ci ha permesso di avvalerci di esperti di fiducia per valutare la proposta formulata dal Comune. Questo non è assolutamente giusto. Sindaco e giunta fanno i propri ragionamenti con calma, scegliendo come muoversi, mentre ai consiglieri si lascia poco tempo e si vieta qualunque possibilità di avvalersi di consulenti, nell'ambito della questione forse più complessa e importante degli ultimi anni a Rovigo. Questo è ingiusto, sindaco, e francamente ridicolo".

La debolezza del metodo sta proprio nella segretezza degli atti: "Non siamo tutti docenti di economia qui. Ci perdoni sindaco. A oggi, non risulta sia obbligatorio per fare il consigliere comunale. Votare una proposta di questa entità praticamente ad occhi chiusi, basandoci sulla fiducia, sarebbe una mancanza di rispetto verso i nostri elettori e i cittadini. Ci sarebbe piaciuto vedere tutta quella sollecitudine per un consiglio comunale per deliberare aiuti immediati alle famiglie e sostegno ai commercianti. Ma, evidentemente, banca chiama, sindaco risponde. ll resto, con calma".

Infine il punto sulla piattaforma digitale utilizzata e da cui per "problemi tecnici" è stata esclusa anche la stampa per il secondo punto all'ordine del giorno. "La azienda per la quale lavoro, sconsiglia nel modo più assoluto l'utilizzo della piattaforma che voi, invece, volete impiegare per questo consiglio (Zoom), per falle nella sicurezza. Capisco che ci sia fretta di obbedire alla banca, ma, visto che avete anche preteso di fare tutto con la massima segretezza, almeno cercate di mettervi d'accordo con voi stessi, ammesso sia possibile".

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