VOCE
L’INTERVISTA
11.04.2020 - 09:48
Il prefetto di Rovigo, Maddalena De Luca
Ventimila persone controllate finora, di cui 600 sanzionate. “Questo virus è subdolo”
Sarà una Pasqua “alla finestra” anche per il prefetto Maddalena De Luca, che in queste settimane ha smesso di fare la pendolare verso la Campania per gestire in prima linea l’emergenza Coronavirus. E sarà anche un fine settimana al lavoro, perché la pandemìa non conosce festa. Dalla scrivania del prefetto passano le pratiche delle 439 aziende che hanno chiesto di poter continuare a lavorare, le sanzioni per gli indisciplinati-irresponsabili pizzicati fuori casa senza motivo e senza precauzioni. E poi c’è l’appuntamento in videoconferenza quotidiano con le forze dell’ordine e con i dirigenti dell’Ulss 5 per gestire l’aspetto sanitario.
Come sta vivendo questo periodo che passerà alla storia?
“Non nascondo che è veramente pesante. Bisogna contemperare tutte le esigenze. Anche io ho applicato lo smartworking e in prefettura siamo al minimo con le presenze. Una decina per ordine e sicurezza pubblica, protezione civile, e ufficio di gabinetto, ma le incombenze non sono diminuite”.
Sono tante le aziende che hanno chiesto di proseguire nella loro attività in Polesine?
“Se pensiamo che su 26mila imprese sul territorio, che sono tantissime, 14mila sono autorizzate dall’elenco Ateco allegato al decreto e 12mila non sono presenti e in teoria dovrebbero essere chiuse, in termini di numeri 439 aziende che hanno fatto richiesta non sono una grande percentuale. Quindi non ci sono state imprese che hanno provato a ricevere l’ok pur di continuare, e sicuramente questo è apprezzabile per la serietà degli imprenditori locali. Possono rimanere aperte le aziende che fanno parte della filiera alimentare e sanitaria, le aziende che hanno un ciclo continuo e il cui stop produrrebbe un danno irreparabile all’impianto, ai forni che devono restare accesi per fare un esempio. Ci sono le aziende legate al settore aerospaziale e alla difesa.
C’è attesa per questa ripresa, un Paese fermo da un mese fa paura quanto il virus...
“Il mondo produttivo è determinante. A livello di sistema Paese da più parti la richiesta di ricominciare a lavorare c’è. Questa è sicuramente un’esigenza non trascurabile, e se ci sarà la possibilità di riprendere gradualmente si farà, quando i risultati a livello epidemiologico consentiranno di aprire finestre. Ma la priorità è garantire la salute dei cittadini e di chi lavora all’interno delle aziende. Per evitare la diffusione del virus e del contagio. Al momento non mi pare ci saranno modifiche rilevanti con il nuovo decreto”.
Con questo sole, poi, e la festività pasquale, si rischia di dimenticare questo rischio elevato. Avete previsto blocchi a Pasqua?
“Sì, ieri nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica abbiamo predisposto l’intensificazione dei controlli per le giornate di Pasqua e Pasquetta. La festività può portare a non rispettare le prescrizioni. E dobbiamo mettere tutte le misure in campo per garantire la sicurezza delle persone. Ma tengo a sottolineare che questi controlli non sono fatti contro qualcuno ma per tutti. Per tutelare la collettività da chi magari è spinto a sottovalutare il pericolo. Presidieremo le spiagge del nostro Delta, i parchi e i luoghi tradizionalmente usati per le scampagnate. Non si può uscire di casa. Ogni allentamento diventa un veicolo per la diffusione e ancora non siamo al contagio zero”.
L'intervista completa oggi 11 aprile sulla Voce di Rovigo
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