La soluzione per il futuro? Bar e ristoranti a tutto plateatico

Quando e come riapriranno bar e ristoranti? E’ una domanda che in molti si stanno facendo, ora che sono iniziate le prime timide riaperture per alcune attività commerciali. E salvo il fatto che saranno tra gli ultimi a tirar su la serranda, almeno rispetto a quanto ormai è stato dichiarato da più fronti, rimane la curiosità, chiamiamola così, di sapere come berremo il nostro primo caffè al bar.

Circolano per ora solo ipotesi che, peraltro, non arrivano da alcuna fonte ufficiale.

"C’è della gran confusione - commenta Vittorio Ceccato, vicepresidente di Confesercenti Venezia Rovigo - per ora le attività di ristorazione si sono organizzate tutte per la consegna a domicilio. Ma su quello che sarà, tutto dipenderà dalle prescrizioni e dalle limitazioni che i decreti ministeriali daranno. E suppongo saranno calcolate in base alle distanze e all’afflusso di clienti per metro quadrato dei locali".

"Saranno questi i temi più importanti su cui ragionare per adeguare queste attività commerciali - prosegue - la non essendo le idee chiare, rispetto a qualsiasi indicazione arriverà, bisognerà trovare una soluzione più ragionevole possibile".

Del resto, ormai è diventata un’abitudine, le cose cambiano quasi quotidianamente. "Capisco anche il governatore Zaia che sentirà pressioni da ovunque, e non vede l’ora che arrivino dati dei contagi decorosi per riaprire altre categorie - aggiunge Ceccato - anche perché in questo momento il ristoratore vive alla giornata, cercando di tamponare con la consegna a domicilio, che vedo ormai adottano un po’ tutti. E devo dire con particolare attenzione al rispetto ambientale, con packaging bio, un tema molto discusso lo scorso anno. E poi con proposte diversificate, diverse e maggiori da quelle fornite in precedenza. Per fortuna che ci sono quella sana intraprendenza e quello spirito imprenditoriale che permettono loro di tirare a campare: c’è solo da far loro un applauso".

E se, come dice Ceccato, "ogni emergenza ha un picco e poi una fase di stabilizzazione", la domanda rimane sempre la stessa: quale sarà in questo caso? "Rispetto a quanto verrà ordinato, si adotteranno strategie e accorgimenti - ribadisce - come sempre accade nel mondo dell’impresa. Guardiamo al lato positivo: bar e ristoranti sono fermi o a ritmo ridotto, ma esistono, non sono scomparsi. Dovranno ridimensionarsi, investire i loro risparmi, ma ci sono e potranno provare a ripartire".

Secondo Ceccato una soluzione, per i bar ma pure per certi ristoranti, potrebbe essere puntare di più sul plateatico. “Specialmente per quelli con metrature più ridotte - prosegue - se non sarà consentito di stare più di uno o due all’interno. Magari ci sarà la possibilità di avere un plateatico a prezzo calmierato rispetto a quello corrente. Oppure sarà un lavoro a fasce orarie”. “Di certo - conclude il vicepresidente di Confesercenti - piano piano torneremo a una sorta di normalità”.