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SCUOLE GUIDA

Mille in attesa di prendere la patente

Cinzia Davì (Unasca): “Dimezzati i posti in aula, esami di guida con modalità pesanti”

Mille in attesa di prendere la patente

Cinzia Davì (Unasca): “Dimezzati i posti in aula, esami di guida con modalità pesanti”

Le scuole guida in Veneto sono state riaperte il 25 maggio, ma le prime linee guida arrivate per le lezioni e per i successivi esami, sono state un terremoto per i titolari delle autoscuole. A parlarne Cinzia Davì, rappresentate della provincia di Rovigo per l’Unasca (Unione nazionale autoscuole studi consulenza automobilistica), che è titolare dell’Autoscuola Quattroruote di Trecenta.

“Siamo in attesa che escano altre linee guida per lo svolgimento di lezioni ed esami - le parole di Davì - tra noi titolari delle autoscuole c’è delusione perché, pur consapevoli del fatto che la nostra attività è ad alto rischio nelle classi di contagio, e come scuole avremmo dovuto aprire l’1 ottobre, delle tante proposte che avevamo fatto, ne sono state accolte poche”.

“Siamo ripartiti il 25 maggio con una riduzione dei posti in aula del 50% - prosegue - per quanto riguarda gli esami, invece, si partirà il 5 giugno con la teoria, ovvero gli esami quiz in Motorizzazione civile, e non in sede. Nel nostro caso, a Rovigo, non è cambiato nulla, 12 posti disponibili c’erano prima e, visto che gli spazi sono generosi, sono rimasti tutti. Il 15 giugno, invece, ripartiranno gli esami di guida. E qui le linee del governo sono pesanti, non tanto per le protezioni imposte, ma per la modalità di svolgimento”.

La speranza di Davì è che con le nuove linee guida che dovrebbero arrivare in questi giorni, si allentino le disposizioni. “Se rimarranno così, gli esami saranno più complicati, ma soprattutto non si sa fino a quando - prosegue - peraltro sono ancora fermi i corsi di recupero punti della patente. Però sono ripartiti i corsi Cqc, ovvero per la Carta di qualificazione del conducente per la guida professionale, che è stata prorogata fino al 29 ottobre, ma non viene accettata dalla Comunità europea. In questo caso ci sono 50 euro di spese vive per chi ce l’ha in scadenza da sborsare”.

E parlando di costi, è evidente che con queste restrizioni sono aumentati per le autoscuole. “Se un’aula prima poteva contenere 20 persone, adesso ne potrà tenere 10 al massimo, compreso l’istruttore - spiega Davì - significa raddoppiare, se non triplicare, il numero dei corsi. Abbiamo iniziato da poco a ricevere i nuovi iscritti, bloccati dal 10 marzo scorso. Tra quelli che dobbiamo recuperare, che avrebbero dovuto fare teoria e pratica nei mesi scorsi, ci saranno circa 300 persone in attesa di affrontare il quiz e 700 la guida. Un centinaio di loro per le patenti C, D ed E”.

Davì, nonostante tutto, è ottimista. “L’ufficio provinciale ci ha assicurato che collaborerà il più possibile per smaltire le pratiche, ma anche loro erano tra gli uffici che sono rimasti chiusi, e la Motorizzazione civile ha più del 40% del personale che non è disponibile” spiega la responsabile polesana di Unasca. “Non pretendiamo certo che si possa recuperare tutto a giugno, ma almeno l’esame teorico sì - aggiunge - certo che noi imprenditori che non abbiamo avuto aiuti dallo Stato, e per incassare i soldi dai clienti, devono prima fare l’esame di guida”.

Per ora Unasca non è scesa in piazza a manifestare come ha fatto Confarca. “Aspettiamo le nuove linee guida, se non saranno soddisfacenti, dovremo scendere in piazza anche noi - conclude Davì - peraltro la nostra situazione è un po’ migliore dal punto di vista dei numeri, le autoscuole in Polesine non sono così numerose come in altre province”.

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