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LAVORO IN POLESINE

"Sono ben 40mila i lavoratori polesani in attesa di contratto"

E' l'allarme lanciato dalle segreterie generali dei sindacati locali con una nota unitaria

Taglio delle tasse per 45mila polesani

Da sinistra, Samuel Scavazzin, Riccardo Dal Lago e Pieralberto Colombo

"Sono circa 40mila le lavoratrici ed i lavoratori dei settori privato e pubblico della Provincia di Rovigo i cui contratti collettivi nazionali di lavoro sono in attesa di rinnovo, e oltre 13 milioni in Italia. Alcuni Ccnl sono scaduti da pochi mesi, ma molti invece da oltre un anno, fino ad arrivare addirittura ai 14 anni della Sanità Privata (è di questi giorni la sacrosanta mobilitazione del settore). Il problema interessa quasi tutte le categorie. Per citarne solo alcune: metalmeccanico, agro-alimentare, tessile, calzaturiero, gomma-plastica, occhialeria, legno, vigilanza privata, multiservizi e altre ancora", è l'allarme lanciato dalle segreterie generali dei sindacati locali con una nota unitaria a firma di Pieralberto Colombo (Cgil Rovigo), Samuel Scavazzin (Cisl Padova Rovigo); Riccardo Dal Lago (Uil Padova Rovigo).

"Il 2020 rischia di diventare l’anno record per numero di lavoratori in Italia con il Ccnl scaduto - continua la nota - La maggior parte di questi ritardi risale a ben prima della pandemia e non è pertanto accettabile la scusa adottata da buona parte del mondo imprenditoriale, che lega i mancati rinnovi alle difficoltà create dal Covid-19. Se queste decine di migliaia di lavoratori, e milioni in tutta Italia, spesso già gravati dalle conseguenze dall’emergenza sanitaria in corso, continueranno a patire i gravi ritardi sui rinnovi contrattuali – causati dell’atteggiamento di totale chiusura da parte delle controparti datoriali – diventa considerevole il rischio di ulteriori ricadute economiche negative, nel nostro territorio come in tutto il Paese. Così inoltre non si aiuta di certo la domanda interna, già debole prima della pandemia, venendo mortificata ulteriormente ogni potenzialità di ripresa dell’intera economia. Il Ccnl rimane un insostituibile strumento che garantisce universalità di diritti e tutele e redistribuzione della ricchezza. Diversamente, si rischiano di creare gravi differenze tra lavoratori (tra chi ha o può permettersi la contrattazione aziendale e chi no), incidendo ulteriormente sul dumping salariale con una conseguente perdita di professionalità che finisce per penalizzare le imprese stesse. E’ ampiamente dimostrato anche quando le aziende tentano di far pagare il conto della crisi ai lavoratori, tenendo bassi i salari e adagiandosi su produzioni a basso valore aggiunto, finiscono con l’uscire progressivamente dal mercato".

"Per il rinnovo dei Ccnl scaduti, oltre che per una complessiva riforma fiscale basata sulla progressività delle imposte come previsto dalla nostra Carta Costituzionale e su una seria lotta alla piaga dell’evasione fiscale, il 18 settembre prossimo come Cgil Cisl e Uil ci mobiliteremo in tutte le provincie per dare un forte segnale sull’importanza di questi temi per tutti i lavoratori, ma anche a vantaggio di tutta la comunità - concludono - Tra gli obiettivi, anche la necessità di concordare una legge efficace sulla rappresentanza che elimini il pericoloso fenomeno dei cosiddetti contratti pirata, firmati da Associazioni di Categoria e Sindacati con nessuna rappresentanza reale, al solo scopo di ridurre scorrettamente compensi e diritti dei lavoratori. Comprendere l’importanza di tali questioni e trovare presto soluzioni condivise diventerà decisivo anche per scongiurare possibili forti tensioni sociali nei prossimi mesi".

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