VOCE
IL CASO
08.11.2020 - 10:37
Elena Biasin, capogruppo della Lista con Edoardo Gaffeo Sindaco
"L’ampliamento dell’attuale Palazzo di Giustizia nell’edificio dell’ex carcere di via Verdi, la collocazione del Tribunale in una diversa area sono temi importanti per la città sui quali la nuova amministrazione, fin dal suo insediamento, è stata coinvolta a vari livelli. Come ogni tema importante va trattato con la necessaria serietà: al sindaco e all’amministrazione comunale viene da più parti sollecitata la richiesta di fare una proposta al Ministero competente individuando un luogo adeguato per collocare gli Uffici Giudiziari. Una risposta seria, tuttavia, deve partire da una interlocuzione corretta, informata e non strumentale. In questi giorni abbiamo visto affissi alle vetrine di molti negozi dei cartelli nei quali si chiede che il Tribunale rimanga nel centro storico di Rovigo. Si tratta di una richiesta molto sentita da parte del modo del commercio, di alcune associazioni di categoria e ordini professionali. Del resto, proprio recependo questa esigenza, nel corso della seduta del 18 febbraio 2020, il Consiglio Comunale di Rovigo ha approvato all’ unanimità una mozione “No al carcere minorile, sì all’ampliamento del Palazzo di Giustizia" dando mandato al Sindaco di sostenere in tutte le sedi istituzionali le opportune iniziative affinché non venga realizzato un carcere minorile in città e contestualmente sostenere la necessità di ampliamento dell'attuale Tribunale nei locali dell’ex carcere", comincia così il lungo intervento di Elena Biasin, capogruppo della Lista con Edoardo Gaffeo Sindaco - Perchè cresca felice.
"La mozione presentata ha avuto anche un riscontro da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri con una lettera inviata dall’Onorevole Francesco Boccia alla Presidente del Consiglio Comunale Nadia Romeo nell’agosto di quest’anno nella quale, comprendendo l’importanza e la delicatezza del tema per l’intera città, si dava atto di aver sollecitato nelle competenti sedi istituzionali i necessari approfondimenti per individuare una possibile soluzione soddisfacente per tutti. Il 6 ottobre scorso, tuttavia, il Ministero della Giustizia ha inviato una nota al Sindaco del Comune di Rovigo, a firma del Capo di Gabinetto, nella quale fa presente che proprio all’esito di approfondimenti sarebbe emersa la prioritaria esigenza di nuova sistemazione dei minori ospiti del carcere di Treviso a Rovigo anche tenuto conto di un progetto “oggi in una fase molto avanzata”", continua Biasin.
"Proprio alla luce di questa ricostruzione dei fatti e pur prendendo atto della esigenza manifestata in questi giorni di continuare a perseguire l’obiettivo di mantenere il Tribunale in centro storico, non si comprendono certe 'esternazioni' sulla stampa locale da parte dei rappresentanti del neo costituito comitato spontaneo 'Tribunale in centro'. In primo luogo si afferma che il rischio di perdere il Tribunale di Rovigo ovvero che il Ministero decida di trasferirlo altrove 'diventa sempre più alto'. Non so quali siano le fonti dalle quali provengono queste notizie: ci sono in Italia Tribunali collocati in edifici anche meno decorosi di quello della nostra città. Il problema dell’edilizia giudiziaria non è solo rodigino e non per questo, mi auguro, a livello ministeriale dovrebbero ridefinire la mappa delle sedi dei Tribunali in base al loro grado di manutenzione. Ritengo si tratti di un punto importante sul quale deve essere data una corretta informazione ai cittadini. In secondo luogo andrebbe chiarito quali siano i politici 'inadeguati' che non sono in grado di risolvere l'annoso problema del Tribunale di Rovigo. Non capisco se si stia parlando dell’amministrazione locale o della scelta ministeriale di ristrutturare un immobile contiguo al Tribunale in centro storico, dopo aver spostato il penitenziario fuori città, per adibirlo a carcere minorile. E ancora mi chiedo come si possa sostenere , che '...il Comune deve solo designare un’area, non metterci i soldi per realizzare il palazzo di giustizia, e non farlo o non riuscirci in tempo, sarebbe proprio da incapaci'. La semplificazione del problema, ad uso purtroppo strumentale, è di tutta evidenza. Il Comune non ha mai smesso di cercare una soluzione nell’ambito del proprio ruolo e delle proprie prerogative e, peraltro, ha in corso interlocuzioni anche con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Pensare che il tema della collocazione di un nuovo palazzo di giustizia si possa risolvere con la sola indicazione da parte del Comune
di un’area al Ministero competente significa non tener conto di vari problemi quali l’adeguatezza dell’area alle esigenze, i costi eventualmente da sostenere, i tempi di realizzazione. E di tutti questi aspetti un'amministrazione locale seria non può disinteressarsi se vogliamo avere la possibilità che l’individuazione dell'area non resti solo un 'dato sulla carta' ma abbia una qualche possibilità di essere presa in considerazione del Ministero. E questo, naturalmente, nell’interesse di tutta la città".
Commenti all'articolo
Maass
08 Novembre 2020 - 17:29
Al netto di una dose di demagogia degna della migliore teoretica cattocomunista, l'articolo prende in ballo tutto e niente, glissando su scelte ministeriali-interessi pubblici-ecc La risposta seria, patriota e populista è: tribunale in centro, valorizzazione di un palazzo già decoroso, NO al carcere minorile, aumento dei rumpatrii per i lazzaroni che vengono a delinquere in italia! Dubbi, perplessità incertezze?
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