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CGIL ROVIGO

I sindacati: "Servono maggiori tutele per i lavoratori fragili"

Il commento del segretario generale Pieralberto Colombo

I sindacati:  "Servono maggiori tutele per i lavoratori fragili"

Maggiori tutele per i lavoratori fragili. Una richiesta che arriva dal segretario provinciale della Cgil Pieralberto Colombo. “Nel perdurare dell’emergenza sanitaria Covid-19 - spiega - riemerge una criticità che sta creando nuove problematiche e diseguaglianze tra lavoratori. Si tratta della categoria dei cosiddetti ‘lavoratori fragili’ (disabili, malati oncologici, immunodepressi o curati con terapie salvavita). Per questi lavoratori la normativa aveva previsto che potessero essere esonerati dall’attività lavorativa, per ragioni di tutela della salute, in quanto particolarmente a rischio di ammalarsi gravemente contraendo il virus Covid-19. Era pertanto previsto che la sospensione dell’attività lavorativa per tale tipologia di lavoratori fosse coperta da malattia equiparata al ricovero ospedaliero e quindi retribuita”. Colombo aggiunge che “dal 16 ottobre al 31 dicembre il decreto Ristori ha però previsto che per tali lavoratori ‘fragili’ l’esercizio dell’attività lavorativa sia effettuata in modalità agile (smart working) anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria. Quindi niente più malattia equiparata al ricovero. Questo ha riaperto per molti lavoratori che si trovano nella condizione di fragilità un problema che li mette nuovamente o a rischio licenziamento futuro oppure di rimanere a casa con assenza giustificata ma senza retribuzione. Anche nella nostra provincia svariate decine di lavoratori nelle ultime settimane si sono rivolti alle sedi sindacali per denunciare il problema che riguarda tutte le diverse categorie del pubblico e del privato. Ecco perché si amplia il rischio di alimentare ulteriori diseguaglianze”.

Secondo il segretario della Cgil “il problema si accentua anche perché, nonostante i nostri solleciti, poche sono le aziende che si adoperano per attuare davvero quanto previsto dal decreto ristori di utilizzo dello smart working, ma anche di attivazione di attività formative che consentirebbero un aggiornamento. Ciò a dimostrazione di quanta strada ci sia da percorrere per arrivare a considerare da parte di tutto il mondo del lavoro la formazione permanente dei lavoratori come diritto strategico per il futuro. Noi stiamo continuando a sollecitare in tal senso il mondo delle imprese, ma l’appello è per le istituzioni perché ci si adoperi per ripristinare quanto prima il precedente trattamento per i lavoratori fragili. Diversamente chi già penalizzato per le proprie condizioni di salute continuerà ad essere ulteriormente penalizzato”.

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