VOCE
CONSIGLIO COMUNALE
22.12.2020 - 19:05
"Oggi in Consiglio Comunale a Rovigo i consiglieri comunali sono chiamati a votare la delibera sulla Tari 2020, un po’ in ritardo visto che i cittadini l’hanno già pagata, questo perché nel frattempo si è completata la fusione del Consorzio RSU con Ecoambiente srl. La delibera che voteranno i consiglieri comunali, è assolutamente tecnica, in quanto si vota una tariffa già pagata calcolata con un nuovo metodo imposto dall’ARERA. I costi della raccolta e smaltimento rifiuti vanno ribaltati sulla tariffa che pagano i cittadini. Gli allegati sono da far impallidire i tecnici: equazioni, formule, dettate dall’Autorità per l’energia elettrica ARERA… E’ oltremodo svilente che il 21 dicembre si chieda ai consiglieri comunali di deliberare sulla TARI del 2020 già pagata dai cittadini, senza mai aver portato in Consiglio le decisioni politiche in campo raccolta rifiuti. Mi chiedo: i consiglieri vengono eletti per votare queste delibere? Cosa posso dire su calcoli matematici da laurea in matematica?", così il duro intervento della consigliera di opposizione Silvia Menon.
"Io credo che i consiglieri dovrebbero dare indirizzo politico e controllo sull’operato della Giunta, in quanto direttamente eletti dai cittadini. I costi per la TARI sono di 9,5 milioni circa (sulla base delle spese 2018) anziché i 9,1 dell’anno precedente. Perché tale aumento dei costi? La risposta degli uffici è un laconico è cambiato il metodo di calcolo non si possono fare raffronti, in ogni caso l’Assessore Pavanello ha dichiarato che l’incremento non graverà sui cittadini in quanto coperto dal recupero tramite accertamenti della vecchia Tari. Quindi votare e via andare. Il punto però è un altro, e se mi permetto di scriverlo è per cercare di far riflettere anche altri in consiglio - continua Menon - La partita rifiuti è da sempre la più bollente nel nostro Comune e della Provincia: l’anno prossimo ci sarà nuovo affidamento in house per il servizio di raccolta e smaltimento. Abbiamo una partecipata Ecoambiente srl che è (dal 17 dicembre con la fusione con Consorzio RSU) al 51% del Comune di Rovigo, soggetta a controllo analogo (significa che il cda ha un controllo stringente da parte dei soci che sono i Comuni della Provincia), e sulla quale vige il controllo del Consiglio di Bacino. In questa settimana Ecoambiente presenterà un piano industriale in cui illustrerà il suo futuro con numeri precisi, piani degli investimenti….ma chi li ha decisi? Di sicuro non i Consiglieri di Rovigo, che non sono stati chiamati ad esprimersi, i desiderata non sono neppure stati raccolti, votatevi le equazioni per determinare la tariffa, ma che non vogliate prendere parola su modalità e tempi della raccolta o chiedere informazioni sulle nostre preziose discariche e questione ambientale. Insomma il ruolo dei consiglieri è di essere fiduciosi e silenziosi, ma mentre per i consiglieri di maggioranza siamo di fronte a una fiducia che rasenta la superstizione, mi permetto di dire chiaro che questo non è più un Consiglio comunale, non è l’organo di massimo indirizzo politico e controllo, ma un luogo in cui far passare variazioni di bilancio, perché così è previsto obbligatoriamente dal Testo unico enti locali , altrimenti possiamo discutere dell’area sgambamento cani (con tutto il rispetto che ho per i miei cagnolini ), i busti e la solidarietà alla questione armena o siriana, non ricordo bene".
"La questione è ancora più grave quando sento parlare l’Assessore Merlo, con il referato all’Ambiente, mai neppure pensato di coinvolgere il consiglio, rilascia qualche intervista dicendo che la soluzione è il porta a porta ovunque, quando nelle altre città densamente popolate fanno marcia indietro per gli alti costi che comporta. Calotte intelligenti, ruolo del separatore, discariche da bonificare? No grazie, parliamo dell’area sgambamento cani. Finché non finirà questa presunzione che il ruolo del Consiglio sia un ruolo minore, la città non potrà progredire, è il Consiglio che deve influenzare il piano industriale di Ecoambiente, non Ecoambiente che ci presenta un piano già fatto che si regge su ipotesi fatte a tavolino da altri".
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