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LA PROTESTA DEI BARISTI

“Io ho aperto: è tutto quello che ho”

Pamela Zagato, del Vanilla Café di Boara, spiega le ragioni della propria scelta

“Io ho aperto: è tutto quello che ho”

Pamela Zagato, del Vanilla Cafè di Boara Polesine

Nel tardo pomeriggio un gruppo ha preso lo spritz. “Per tutto il giorno vigili e carabinieri intorno”

Alle 7 di ieri ha aperto, per l’asporto, ma anche per i "coraggiosi" che si volessero sedere al tavolo. Pamela Zagato, titolare del bar Vanilla Café di Boara Polesine, a Rovigo è stata praticamente l’unica aderente, con una eccezione a Porto Viro, alla protesta dei pubblici esercenti, "Io apro" nella versione rodigina.

I vigili urbani, i carabinieri e le forze dell’ordine hanno controllato con discrezione la zona del bar, con cordialità e senza nessuna volontà di persecuzione, non constatando, comunque, al loro passaggio, irregolarità. “Abbiamo avvocati che stanno supportando la protesta - spiega Pamela - E, sia chiaro, non ci guadagno niente".

Continua: "Io capisco chi non ha aderito, anche perché si rischia, ma non capisco quelli che hanno aperto il gruppo ‘io non apro’. Significa che non hanno nessun bisogno. Io non ho materassi su cui cascare, ho questo reddito e basta e me lo stanno togliendo".

Nel tardo pomeriggio un gruppo di giovani si è avvicinato al bar per uno spritz. “Glielo abbiamo servito - dice Zagato - Comunque è andata bene. Molte persone hanno preferito portare fuori i prodotti da consumare e non fermarsi". Già, perché a rischiare non sono solo i titolari, ma anche gli avventori.

"Comunque io tengo aperto - assicura Pamela - come ho fatto ogni giorno per l’asporto. Se qualcuno vorrà sedersi è benvenuto". La paura è normale io capisco chi non lo fa. La paura ce l’ho anche io, ma se stiamo sempre zitti chi reagisce a questo massacro? Anche se sono una goccia nel mare devo difendere il mio lavoro".

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