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IL CASO

La provocazione: un monumento dove c’era il chiosco?

Dopo la demolizione, piazza Merlin è diventata un vuoto urbano in pieno centro storico

La provocazione: un monumento dove c’era il chiosco?

Buttare giù, demolire, fare tabula rasa è tutto sommato semplice. Le cose però si complicano - e non poco - quando si tratta di ripartire da un foglio bianco. O quasi.

Dopo averne atteso per anni la rimozione (come i lettori che hanno seguito il count down sulla Voce sanno bene), il chiosco di piazza Merlin da qualche mese non c’è più ed il pregiato spazio urbano - perchè di questo si tratta - ora è diventato un parcheggio più o meno selvaggio. L’attesa della città per quest’area, ancora delimitata da edifici di interesse storico ed architettonico, quale Porta San Bortolo, a questo punto è ovviamente quella di averne un ulteriore miglioramento visivo e di fruibilità. Altrimenti, potrebbe chiedersi qualcuno, a che pro tanta attesa e tanta spesa? Un paio di mesi fa l’illuminazione natalizia in forma di albero stilizzato, è stata l’occasione per stimolare idee progettuali su come valorizzare la piazza.

E fra gli addetti ai lavori non mancano le suggestioni.

Potrebbe essere un elemento verticale significativo, ad esempio una scultura metallica posta su un basamento costituito da alcuni dei cubi che restano di quelli che erano in corso del Popolo (tra l’altro in pregiato corten), che diverrebbe un elemento di riferimento spaziale ben visibile da via Cavour e via X luglio, oltre che arricchire l’area alberata della stessa piazza Merlin.

La buttiamo lì, perché non lanciare un concorso di idee aperto alla città? Potrebbe essere l’occasione per coinvolgere le persone che amano Rovigo nel partecipare alle scelte urbane, e magari potrebbero uscirne delle proposte interessanti. Del resto, è dal 1987 che non viene proposto un concorso su temi di riqualificazione urbana. In quell’anno e nel 1989 furono lanciati i concorsi di idee per piazzale Soccorso, per l’ex Pescheria e per l’ex tiro a segno. Quei concorsi erano rivolti agli architetti ed agli ingegneri, ma ora potrebbe partecipare chiunque avesse qualche idea da proporre. Attivare questa modalità, oltre che innovativa sarebbe molto interessante anche sotto l’aspetto culturale, fornendo stimoli di ricerca, di nuove prospettive e di ampliamento di orizzonte ad esempi simili.

Inoltre potrebbe essere un passo importante verso una partecipazione attiva alle scelte urbane, modalità già ampiamente utilizzata in città vicine, come Bologna e Ferrara. Insomma, potrebbe nascere una reale prospettiva di partecipazione.

La buttiamo di nuovo lì come provocazione (come esempio di quello che potrebbe scaturire da un concorso di idee): perché ad esempio non collocare al centro di piazza Merlin il monumento a Battaglini, dello scultore Cesare Zancanaro (1904-1989), che adesso si trova allo Stadio del Rugby? Non se la prendono i rugbisti. Vuole essere solo un esempio, così come quello sull’uso dei cubi in corten (materiale che altrove è diventato il fulcro dell’arredo urbano).

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Commenti all'articolo

  • LUIGIA

    02 Marzo 2021 - 18:06

    Ah

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  • Angelo neroblu

    02 Marzo 2021 - 08:04

    Ma è tanto bello il vuoto, in questo caso! Perché questa esigenza di riempirlo? Io propenderei per mantenere questa situazione riacquisita dopo decenni.

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    • LUIGIA

      02 Marzo 2021 - 18:10

      Il vuoto spiega meglio il fatto che l'amministrazione si è intestardita a demolire l'opera esistente. Bastava chiedere al proprietario del chiosco un intervento di miglioramento a mio avviso modificare un po' la copertura.... In corso del popolo al Venezze lo hanno installato da poco e non mi sembra migliore di quello sfrattato!

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