VOCE
IL CASO
23.07.2021 - 12:06
Nella serata di ieri, 21 luglio 2021, il Consiglio Comunale di Occhiobello, su iniziativa della maggioranza che sostiene l’attuale Amministrazione Comunale, ha approvato all’unanimità dei presenti una mozione che impegna il Sindaco e tutta la Giunta a mettere in atto ogni azione, sia politica che istituzionale, in raccordo con le altre Amministrazioni comunali polesane, la Provincia di Rovigo e le istituzioni scolastiche del territorio, finalizzata a favorire l’avvio di un Liceo Musicale nella provincia di Rovigo. L’iniziativa segue di poche settimane l’analoga decisione del Consiglio Comunale di Rovigo, anch’essa approvata all’unanimità dei presenti, che il 30 giugno ha deliberato di impegnare l’intera amministrazione che guida il comune capoluogo affinché agisca politicamente per garantire anche agli studenti polesani il diritto di seguire studi liceali di tipo musicale, come accade a tutti gli studenti delle altre province del Veneto.
Infatti, è sempre bene ricordarlo, la provincia di Rovigo, a distanza di ben 11 anni dalla Riforma Gelmini, che ha istituito i licei musicali in Italia, è ancora l’unica provincia dell’intera regione a non vedere presente un Liceo Musicale. Chi, residente il Polesine, volesse effettuare questo tipo di studi dovrebbe recarsi a Padova o a Venezia o in un qualsiasi altro capoluogo veneto, dove sarebbe certamente accolto ma a fronte di importanti disagi di carattere logistico. Potrebbe andare addirittura a Portogruaro o a Castelfranco, cioè in cittadine che non hanno nemmeno la qualifica di capoluogo e troverebbe pure lì un liceo musicale. Ovunque, tranne che a Rovigo! Ci si potrebbe chiedere cosa abbia di così speciale questa Città e questa provincia per non essere ritenuta degna di figurare tra le sedi venete di un liceo musicale!
Alcuni, soprattutto tra i detrattori di questa idea, invocano la presenza di ben due Conservatori, ad Adria e a Rovigo, che sarebbero in grado di soddisfare tutta la richiesta di formazione musicale. Ma così non è e lo dimostrano molti fatti. Anzitutto la diffusione delle scuole medie ad indirizzo musicale (SMIM) in ogni angolo della provincia. Il prossimo anno se ne conteranno ben 13 - perché alle 10 attuali si aggiungeranno Lendinara, Badia Polesine e Rovigo 4 -, con una popolazione complessiva di soli studenti che si impegnano nello studio di uno strumento musicale che a regime sfioreranno le 1000 unità. Sono scuole medie ordinarie che affiancano agli studi tradizionali, tre ore settimanali di strumento individuale, musica d’insieme e teoria musicale. Non sono inserite all’interno dei Conservatori, sono autonome ed indipendenti da questi. Alle 13 si aggiungono le 2 scuole medie ex-annesse ai due Conservatori, una ad Adria ed una a Rovigo, con i loro circa 200 altri studenti. Quindi, fino al livello degli studi medi inferiori, l’offerta è ampia, diversificata e distribuita nel territorio in modo sufficientemente uniforme.
E poi? E dopo la scuola secondaria di primo grado? Dopo le SMIM? L’unica possibilità è continuare gli studi in uno dei due Conservatori Musicali di Rovigo affiancandovi la frequenza di una scuola superiore perché, ricordiamolo, c’è l’obbligo scolastico fino ai 16 anni e l’obbligo formativo fino ai 18 anni.
Di fronte a questa unica possibilità la maggior parte degli studenti si scoraggia e lascia per sempre gli studi, abbandona l’amata musica e si dedica agli studi ordinari. Gli stessi studenti delle due scuole medie ex-annesse ai Conservatori continuano gli studi musicali in numero così esiguo – qualche unità ogni anno! -, da non essere nemmeno significativi dal punto di vista statistico. Altra cosa sarebbe se venisse offerta loro la possibilità di continuare gli studi musicali in un liceo nel quale tali materie fossero inserite organicamente nel curricolo, proprio come accade nelle frequentatissime SMIM.
Nei mesi scorsi è stata fatta una rilevazione tra i soli studenti delle SMIM che frequentano le attuali classi seconde e terze. E’ stato chiesto loro se avrebbero considerato la possibilità di continuare gli studi musicali in un Liceo apposito, qualora questi fosse stato avviato. Hanno risposto in 213 studenti. Di questi il 48% ha dichiarato di essere interessato a valutare l’iscrizione ad un liceo musicale qualora venisse attivato a Rovigo. Il 10% ha dichiarato che sicuramente si iscriverebbe! Dunque l’interesse c’è ed è forte!
Il dirigente dell’IC Rovigo 3, istituto presso il quale è attiva la scuola media “Casalini” , la maggiore della provincia nonché sede di un indirizzo musicale, dopo il flash mob organizzato dai docenti e dagli studenti di musica della scuola il 30 maggio scorso – nel quale si lamentava l’impossibilità di continuare gli studi in un liceo musicale -, ai piedi della gradinata della Sala della Gran Guardia di Rovigo e al quale hanno partecipato anche Sindaco, vicesindaco e presidente del consiglio comunale della città e dopo la mozione del Consiglio Comunale cittadino del 30 giugno scorso, ha inviato a tutti i sindaci della provincia, al Presidente della Provincia e agli assessori regionali alla Cultura e all’Istruzione, una pec con l’invito ad attivarsi e a mettere in atto azioni politiche utile a far partire un liceo musicale anche nella nostra bistrattata provincia.
Non è infatti ammissibile che a fronte di numeri come quelli presentati sopra; che a fronte di una forte richiesta della “base”; che a fronte di aperture in altre Regioni quali il Piemonte ( Alba e Chivasso – altri due non capoluoghi! -, nel 2018 ); che a fronte di 9, dico 9!, licei nella sola provincia di Caserta, venga negato un esiguo liceo musicale a Rovigo.
Si vuole ricordare che la petizione on line lanciata da Fabio Cusin sulla piattaforma change.org, subito dopo il flash mob, dal titolo “Attivare un liceo musicale statale a Rovigo, subito!” ha raggiunto, in soli due giorni, 1000 firme di supporto e di sostegno ed ora ne raccoglie 1250.
La notizia della mozione approvata a Occhiobello, arrivata oggi, si intreccia con un’altra notizia notevole, sempre fresca di giornata. Rovigo si è vista approvata la progettazione di riqualificazione urbana del Quartiere San Bortolo, in particolare della zona ex Gabar, compresa tra il Teatro Studio e le scuole Giovanni XXIII. Si tratta di un finanziamento di 15 Mln di euro per realizzare una cittadella delle arti e della musica che prevede la ristrutturazione degli edifici attualmente occupati dalla Polizia Locale per ottenere sale ed aule per le attività artistiche e musicali oltre ad un auditorium da 350 posti. Tali spazi saranno a disposizione anche delle scuole cittadine e potrebbero essere l’ideale collocazione per il liceo musicale.
Quindi, ora più che mai, è necessario procedere uniti e spediti.
E allora i promotori del liceo musicale in provincia auspicano che anche gli altri Comuni del Polesine ma anche l’Amministrazione Provinciale ma anche i rappresentanti politici locali, regionali e nazionali del nostro territorio si attivino e si coordino tra loro per raggiungere questo importante risultato.
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