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AGRICOLTURA

Perso il 90% delle pere: ora i ristori

Solo nella nostra provincia danni per due milioni di euro. La Cia: “Dal 2019 stagioni da incubo”

Perso il 90% delle pere: ora i ristori

Fu un disastro. Ma adesso arrivano i ristori. Le gelate tardive del 7 e 8 aprile scorsi, quando di notte la temperatura scese fino a -7 gradi, bruciarono il 90% delle pere (varietà abate, conference, williams, kaiser, decana) che stavano maturando e il 75% delle mele coltivate in Polesine. Misero in ginocchio pure il comparto apistico (-90% del miele di Acacia), per perdite totali che in tutta la provincia sono state quantificate in circa due milioni di euro. Nei giorni la giunta regionale ha approvato la proposta di declaratoria di eccezionale avversità atmosferica e delimitazione aree danneggiate dalle gelate eccezionali verificatesi nel mese di aprile 2021: si tratta di un provvedimento propedeutico al fine di ottenere il parziale ristoro dei danni subiti, anche alla luce delle istanze che Cia ha sottoposto nelle sedi competenti subito dopo la calamità. Un passaggio burocratico cruciale. “Le imprese agricole, che si occupano di produzione vegetale e del comparto apistico, che hanno registrato danneggiamenti superiori al 30% della resa ordinaria potranno presentare una specifica richiesta di indennizzo - sottolinea il direttore di Cia Rovigo, Paolo Franceschetti - il fondo rientra nell’ambito delle risorse del Fondo di Solidarietà Nazionale, per un valore di 161 milioni a livello nazionale”.

“Si tratta di una boccata d’ossigeno per le decine di attività così duramente colpite - aggiunge il direttore - sappiamo già che le risorse non basteranno a colmare le perdite; tuttavia, rappresentano un punto dal quale ripartire, soprattutto in un periodo difficile, anche a motivo del Covid, qual è l’attuale”.

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