VOCE
PROVINCIA DI ROVIGO
13.09.2021 - 16:44
Sentenza del Giudice del lavoro di Rovigo, che ha riconosciuto l’illegittimità di un Decreto del Presidente della Provincia e degli atti conseguenti, in merito all’imposizione ai dipendenti, di alcuni giorni di ferie, durante l’emergenza pandemica del 2020.
"Con Decreto del Presidente della Provincia in data 19/03/2020 e successiva Direttiva del Segretario dell’Ente stesso, nel pieno del periodo emergenziale causato dalla pandemia, veniva imposto ai dipendenti di fruire di ulteriori 5 giorni di ferie, oltre ai giorni di ferie pregresse dell’anno 2019. Alcune dipendenti, tramite l’Avvocato Carlo Barotti, hanno impugnato tali atti, ritenendo illegittima l’imposizione dei 5 giorni ferie, per violazione del CCNL delle Funzioni Locali e in considerazione del fatto che non ne avevano la necessità, in quel periodo. Contestualmente, come FP CGIL, richiamate le normative emergenziali emanate dal Governo e gli accordi sindacali nazionali e regionali, abbiamo chiesto al Presidente e al Segretario della Provincia, la revoca del provvedimento e di programmare un piano ferie, come previsto dal contratto nazionale", spiega il Segretario FP CGIL Rovigo Paolo Zanini.
"La Provincia, attraverso alcune note del Segretario, respingeva tali richieste, asserendo che i loro provvedimenti miravano alla salvaguardia della salute dei lavoratori, facendo finta di dimenticare che le lavoratrici lavoravano in smart working e quindi non effettuavano spostamenti e non correvano rischi di contagio nel luogo di lavoro. Affermava inoltre che non si trattava di imposizione delle ferie, ma di semplice programmazione ed inoltre richiamava, a più riprese, un presunto potere discrezionale assoluto e senza alcun vincolo, del datore di lavoro, di imporre le ferie senza tenere conto degli interessi del lavoratore. Il Giudice, fallito il tentativo di conciliazione, con sentenza in data 07/09/2021, ha evidenziato le seguenti ragioni di fatto e di diritto: ha richiamato il protocollo d’intesa tra Regione Veneto, ANCI, UPI (Unione Province d’Italia) e le Parti sociali, che espressamente prevede quanto segue: “in tutti i casi non possono essere imputate ferie forzate maturate nel corso del 2020 dai dipendenti”. Ha quindi ricordato che l’Ispettorato per la Funzione Pubblica ha ribadito che, in ordine alle ferie pregresse, la norma deve intendersi riferita alle ferie del 2019 non ancora fruite, dovendosi escludere il ricorso alle ferie del 2020. Queste considerazioni, peraltro ribadite più volte nelle comunicazioni da noi effettuate, non si prestano ad interpretazioni, al punto che le capirebbe anche un bambino. Per il Segretario, però, non erano sufficienti".
"Viste le diverse disposizioni normative, il giudice ha ritenuto illegittimo il punto contestato del Decreto del Presidente della Provincia che impone i 5 giorni di ferie. La Provincia, in considerazione di quanto previsto dal Contratto Nazionale di lavoro, non aveva il potere di imporre ai dipendenti di usufruire degli ulteriori 5 giorni di ferie del 2020, considerato che tali ferie, per motivate esigenze personali, possono essere fruite entro il mese di aprile dell’anno successivo. Il potere discrezionale del datore di lavoro di fissare l’epoca delle ferie non è privo di vincoli, come invece affermato più volte dal Segretario, ma deve tenere conto degli interessi dei lavoratori. L’imposizione ha leso il diritto sancito dall’art. 36 c. 3 della Costituzione in merito al diritto alle ferie ed è in contrasto con la normativa emergenziale vigente all’epoca. Il Giudice, insomma, pur non riconoscendo, con motivazioni formali, il danno economico a favore delle dipendenti, ha interamente smontato il contenuto degli atti della Provincia, mettendo in discussione, in maniera forte, il presunto potere di decidere anche in violazione delle Leggi e dei contratti, questione questa che da anni ormai, assieme ai dipendenti, continuiamo a sollevare in questo Ente. Ha infine condannato la Provincia a pagare le spese legali. E, anche in questo caso, ci chiediamo se queste spese saranno, come sempre, a carico dei cittadini, o verranno sostenute da chi ha creato il danno".
"Riteniamo infine che questo ennesimo fatto, che boccia senza riserve le determinazioni della Provincia, ritenendole sbagliate e assolutamente prive di fondamento, imponga una riflessione in merito agli attuali massimi livelli di direzione politica e gestionale della Provincia. In tal senso auspichiamo che le prossime elezioni degli organi della Provincia possano essere un importante punto di svolta, che punti finalmente a mettere al centro i servizi e riconosca la necessità di attivare processi di coinvolgimento e condivisione con i lavoratori e con i cittadini".
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