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POLO NATATORIO

Gestione piscine: partita milionaria

La società, però, vanta manutenzioni straordinarie fatte al posto di Veneto Nuoto

Gestione piscine: partita milionaria

C’è una gestione, quella di Rhodigium Nuoto, che non paga la rata del contratto di affitto d’azienda da anni. Nel 2018 la cifra raggiungeva il milione di euro, in tre anni è lievitata. Ma che vanta, tuttavia, manutenzioni straordinarie effettuate negli anni e mai riconosciute (economicamente) da Veneto Nuoto. “E’ il motivo per cui abbiamo finito di pagare l’affitto di ramo d’azienda - spiega Silvano Lindaver, presidente di Rhodigium Nuoto - Veneto Nuoto non ha mai messo un euro nella manutenzione dell’impianto, dovevamo decidere se mandare avanti la struttura o se pagare l’affitto” .

Ora che il Comune è subentrato nel fallimento di Veneto Nuoto la patata bollente dei rapporti tra concedente e concessionario è passata in mano a Palazzo Nodari. C’è in ballo la solidità di una struttura che dà lavoro a circa 70 persone per un’utenza di duemila persone (almeno in epoca pre Covid),mentre adesso è scesa alla metà.

Su questa posizione debitoria ma anche creditoria di Rhodigium Nuoto nei confronti del Comune stanno trattando fior fior di avvocati. Per il Comune ci sono il noto amministrativista professor Mario Bertolissi e l’avvocato Giuseppe Bergonzini, mentre per Rhodigium Nuoto c’è lo studio Dal Pra di Padova. “Soldi dati a consulenti che nessuno ci restituirà mai”, sottolinea Lindaver.

Alla partita sta lavorando la segreteria generale con Alessandro Ballarin. In ballo c’è il futuro stesso del contratto d’affitto di ramo d’azienda. L’obiettivo è ottenere un parere sul rapporto contrattuale con i gestori del Polo Natatorio che scadrebbe nel 2031. E’ l’ennesima bega che riguarda tutta la partita della piscina comunale, partita con lo smantellamento delle piscine Baldetti, il project financing, le clausole che si sono rivelate un cappio al collo per il Comune di Rovigo, il subentro nel fallimento. E adesso, l’ennesima trattativa che impegna il Comune e i suoi legali.

Lindaver evita accuratamente di parlare di cifre. Anche perché si tratta pure sempre di soldi pubblici, che il Comune da una parte pretende, visto che la società non paga l’affitto, dall’altra dovrebbe sborsare, visto che la Rhodigium Nuoto produce mail e fattura ai fornitori per dimostrare che negli anni si è sostanzialmente sostituita a Veneto Nuoto, nella manutenzione straordinaria.

In questo limbo le criticità dell’impianto non vanno certo scemando. “Siamo in contatto con l’amministrazione perché segnaliamo tutte le criticità dell’impianto e le manutenzioni che vengono realizzate. Ma non ci aspettiamo certo una risoluzione del contratto - continua a ripetere Lindaver - Una ridefinizione del rapporto, quello sì. Finora siamo stati abusivi autorizzati, abbiamo lavorato e abbiamo investito in una struttura senza avere alcuna certezza”. Anche i rodigini, almeno i 2000 scesi a mille, che utilizzano l’impianto natatorio, meritano delle certezze. La struttura è sempre più fatiscente, dagli spogliatoi alle piscine.

Il contratto di affitto d’azienda tra Rhodigium e Veneto Nuoto scadeva nel 2031. L’altra domanda a cui lo studio Bertolissi Bergonzini dovrà rispondere è: è ancora valido o no, visto che il Comune è un altro soggetto rispetto a Veneto Nuoto?

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