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Rovigo

Iras, ora servono 310 ospiti per stare in piedi

L'analisi del direttore Luca Avanzi che invita a portare gli anziani nella struttura e la secca replica del sindacato: Voi avete parlato di liquidazione

Luca Avanzi

Luca Avanzi

"Continuiamo a leggere sulla stampa locale notizie allarmanti sul futuro dell’Iras. Purtroppo questo sta provocando effetti negativi sull’immagine del nostro Istituto e sulla sua capacità di svolgere la propria attività". Lo scrive Luca Avanzi, direttore di Iras, la casa di riposo di Rovigo.

"Ad esempio, a fronte di nuovi ingressi di ospiti, ho anche notizie di persone che rinunciano all’ingresso presso l’Iras o lo ritardano o hanno dimesso i loro cari per timore che l’Iras possa chiudere. Eppure tutti quelli che frequentano le strutture dell’Iras vedono che stiamo erogando regolarmente i servizi e che il personale continua regolarmente a lavorare".

"Certo, c’è un obiettivo strategico, quello del risanamento risolutivo dell’Istituto, e questo obiettivo sarà raggiunto nei modi e nei tempi necessari. Ma ora c’è un obiettivo immediato e più urgente sul quale tutti i dipendenti dell’Iras e io stesso stiamo lavorando con quotidiano impegno: quello di raggiungere al più presto il numero di ospiti che l’Iras accoglieva prima dell’esplodere della pandemia Covid: 310 ospiti. Perché più ospiti entreranno all’Iras e sempre più l’Iras avrà i mezzi per far fronte ai suoi impegni e sempre più il Commissario avrà il tempo per completare il suo lavoro in modo positivo".

"Fateci arrivare la più presto e poi superare a quel numero magico di 310 ospiti. Questa sarà la migliore garanzia per la continuità di una istituzione che prima di tutto appartiene a voi stessi ed esiste per voi stessi".

Secca la replica dei sindacati: "Condividiamo quello che scrive il direttore, ma solo per la parte in cui si invitano gli ospiti e i famigliare ad aver fiducia nei lavoratori dell'Iras e nella qualità del servizio che erogano... Ma i danni all'Iras non li hanno certo fatti i lavoratoriDi fatto oggi rimaniamo costernati nel percepire questa grande tranquillità nel direttore quando alla sua presenza, senza che lo stesso proferisse parola, il commissario ci ha annunciato, settimane fa, l'intenzione di chiederne la liquidazione".

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